La guerra è il tema delle tragedie classiche al Teatro di Siracusa
La città, la città assediata e il panico per la guerra che incombe sulla città. I temi attuali delle tragedie che verranno rappresentate in questo ciclo di rappresentazioni classiche. Debutto il 6 maggio al teatro greco di Siracusa. Le tragedie sono state presentate questa mattina a palazzo Greco, sede dell'Inda. "Attraverso i racconti del mito, sempre attuali, si riflette sull'oggi e sul senso di disarmo umano nei confronti della guerra " ha detto il direttore artistico Roberto Andò. “Una stagione particolare con 55 rappresentazioni e con un concetto filologico straordinario che vedrà lo stesso tema trattato da un punto di vista diverso, quello dell’autore, da un lato Eschilo e dall’altro Euripide, e quello di due registi, Marco Baliani e Valerio Binasco, artisti con modalità e cifre espressive completamente diverse”. È Pier Francesco Pinelli, commissario straordinario alla Fondazione Inda a esordire nell’ ”Invito a Teatro” di stamane a Palazzo Greco a Siracusa. Un cast importante per due tragedie, i Sette contro Tebe di Eschilo e Fenicie di Euripide, difficili nella loro costruzione ma con una protagonista comune, una città, Tebe, in guerra e sotto assedio. “Nella messa in scena delle due opere, ha aggiunto Andò, si ha la sensazione netta che il dialogo con un mondo che sembra lontanissimo ritorni a noi e sia attuale”. Una città che come tante ancora oggi, e il paragone con Aleppo e il suo estenuante assedio è calzante, respira la paura. Marco Baliani, regista dell’opera di Eschilo, mette in evidenza nei personaggi la consapevolezza di essere vittime, senza nessuna possibilità di reazione, di un destino di sangue legato a una maledizione a cui solo Antigone cercherà di far fronte, ma senza alcun risultato. E così la tragedia diventa mappa dei destini dell’umanità, che ciclicamente tornano con il loro orrore. Stesso argomento per Fenicie, dramma popolato da numerosi personaggi, snellito dalla regia di Valerio Binasco, che offre uno sguardo più umano sulle vicende che raccontano: “Lavorare a una tragedia non ha bisogno di attualizzazione, perché lo è già, non perché debba ricordarci le guerre e i dolori del nostro presente politico ma perché ci ricorda la nostra complessità psicologica, il nostro stare a mezza strada tra la follia e la saggezza” Al contrario della visione di Baliani, Valerio Binasco, accentuerà la stanchezza degli eroi tragici all’aleggiare urlante di Ares, dio della guerra con una Giocasta, interpretata da Isa Danieli, torturata dal senso di colpa. La stagione, che debutterà il 6 maggio, dopo il 9 luglio continuerà con undici rappresentazioni in trasferta, in cinque siti diversi, tra cui Taormina e Verona. Anita Crispino