Modica, Palagiustizia: riceviamo e pubblichiamo lettera aperta al sindaco
Lettera aperta dell'avvocato Carmelo Scarso al sindaco di Modica, Ignazio Abbate, sull'utilizzazione del Palazzo di giustizia. Riceviamo e pubblichiamo
Signor Sindaco,
ho letto che avrebbe dato disposizioni in merito alla riutilizzazione dei locali, antisismici, del Tribunale di Modica.
La decisione non mi sorprende, attesi gli ultimi sviluppi in cui il Ministro Orlando, ha imposto il suo veto ad un emendamento che avrebbe consentito l'utilizzazione di sicure strutture giudiziarie, non solo a Modica ma in tanti altri centri dove si vivono le stesse disagevoli e sismiche esperienze.
Come è noto l'attuale contesto strutturale giudiziario nazionale, in grandissima parte superato e pericoloso o a tutto concedere inadeguato, è anche il risultato di una riforma miope, improvvida e diretta da autentici sprovveduti. A ciò si aggiunga che un Presidente della Repubblica, con un intervento che a suo tempo non ho esitato a definire “a gamba tesa”, assumendomene la responsabilità, ha scorrettamente (solo ?) placcato la Corte Costituzionale appena una settimana prima di una decisione che si preannunciava negativa per la improvvida riforma.
Ora la Sua decisione.
Non posso non dare atto che Lei da Sindaco, ove si rendesse assolutamente necessario, abbia il dovere di reimpiegare le strutture esistenti, soprattutto se antisismiche, per migliorare i servizi comunali o altri servizi pubblici. Ma è anche vero che con questa Sua decisione, se effettivamente avrà un seguito, avrà dato causa almeno alle seguenti immediate conseguenze:
1. avrà disarmato il territorio di Modica dell'esclusiva ragione che legittima la battaglia per potere recuperare la Istituzione Giustizia;
2. avrà legittimato la proterva utilizzazione di una illegale struttura pubblica, quella di Ragusa, per assoluta mancanza delle più elementari misure di sicurezza e di antisismicità;
3. avrà sollevato dalle loro responsabilità il Ministro della Giustizia ed i funzionari ministeriali, magistrati ed anche avvocati per le omissioni e gli abusi perpetrati ai danni non solo della Città di Modica, ma del buon senso e della legalità;
4. avrà contribuito ad assolvere tutti coloro i quali, nonostante i ripetuti pressanti inviti, hanno omesso dolosamente (per interessate pressioni subite?) i controlli d'istituto della struttura giudiziaria di Ragusa, consentendo così una impunita costante violazione delle norme di tutela soprattutto in materia antinfortunistica;
5. avrà contribuito a coprire le trame massoniche per imporre l'esclusiva sede giudiziaria a Ragusa, che vedrà prossimamente affittare altri immobili per continuare a ingrassare la casta di immobiliaristi che hanno costruito una struttura, apparentemente inutile ma pronta all'uso;
6. avrà dichiarato, sebbene indotto dalle circostanze, la resa della Città di Modica.
Come potrà notare questa mia lettera non è e non vuole essere affatto né una critica né tanto meno una contestazione, ma un fermo invito a non desistere dalla giusta rivendicazione, come non desistono con me quanti intendono comunque portare e porteranno avanti la giusta battaglia per fare tornare a Modica, sede da sempre votata e naturale, la Istituzione Giustizia.
Signor Sindaco,
è un dovere imprescindibile continuare la lotta per difendere i valori della Civiltà giuridica da tempo raggiunta e positivamente sedimentata e arricchita nel territorio circoscrizionale della nostra Città.