Le mani della 'ndrangheta sulla movida reggina, presi i 'rampolli' dei clan
Esponenti di primo piano della cosca Condello di Reggio Calabria agendo in sintonia con alcuni "rampolli" della cosca Tegano, avevano assunto la gestione monopolistica dei servizi di "buttafuori" dei principali locali d'intrattenimento serale e notturno di Reggio Calabria. É quanto é emerso da un'inchiesta coordinata dalla Dda reggina che ha portato a 15 fermi eseguiti dai carabinieri del Comando provinciale e dalla Squadra mobile.
L'indagine, denominata "Eracle" è nata dalla necessità, avvertita dalla Procura diretta da Federico Cafiero De Raho, di contrastare la serie di aggressioni, risse ed intimidazioni che hanno funestato la movida reggina negli ultimi anni, soprattutto nei locali sul lungomare. Le giovani leve della 'ndrangheta, secondo l'accusa, evocando la loro appartenenza a storici casati del quartiere di Archi, si sono proposti quale gruppo dominante della scena serale e notturna della città, intimidendo o aggredendo chiunque non riconoscesse loro questo specifico ruolo.