Loris, il 6 luglio a Catania processo d'Appello per Veronica
Fissata la prima udienza del processo d'appello per Veronica Panarello condannata per l'omicidio del figlio Loris di 8 anni, e per l'occultamento del suo cadavere. Si terra' il prossimo 6 luglio, davanti alla prima Corte d'Assise d'appello di Catania. In primo grado la donna e' stata condannata a trent'anni dal Gup di Ragusa, Andrea Reale, il 17 ottobre 2016. Il delitto avvenne il 29 novembre 2014 nella loro casa di Santa Croce Camerina, nel Ragusano. Il ricorso era stato depositato il 28 marzo scorso dal legale della donna, l'avvocato Francesco Villarda. Il penalista chiede "una nuova perizia psichiatrica", e di fatto vuole riaprire l'istruttoria dibattimentale per effettuare il confronto tra lei e il suocero Andrea Stival. Per questa ragione chiede l'assoluzione della sua assistita per non avere commesso il fatto. L'avvocato Villardita in subordine chiede che venga valutata la sussistenza del concorso anomalo nell'omicidio, commesso da altri, di "riconoscere il vizio parziale di mente e di rideterminare la pena anche, "concedendo le attenuanti generiche escluse dal Gup di Ragusa".
Piu' in dettaglio, nelle sessantasei pagine con cui l'avvocato Francesco Villardita si appella alla sentenza, si chiede l'assoluzione di Veronica Panarello per non avere commesso il fatto, in subordine, la condanna per concorso anomalo, il riconoscimento di un vizio di mente e l'applicazione delle circostanze generiche che possano portare alla rideterminazione della pena. Per il legale ci sarebbe dunque la perizia psichiatrica da rifare: Veronica avrebbe fin da piccola, manifestato una personalita' complessa con una storia personale di problemi sfociati in diversi tentativi di suicidio e menzogne che non avrebbero avuto il giusto peso nella sentenza del Gup Andrea Reale. Per la difesa il movente non sarebbe un dolo d'impeto per il capriccio di Loris che non voleva andare a scuola, ma una reazione al fatto che Loris avesse scoperto la relazione sentimentale tra Veronica e il suocero e volesse rivelarne i dettagli a papa' Davide. Per questa ragione alla Corte d'Assise d'appello di Catania, Villardita ha chiesto anche la riapertura dell'istruttoria dibattimentale con il confronto piu' volte chiesto e negato, con Andrea Stival, pur nella specificita' del rito abbreviato, sollecitando i poteri di iniziativa probatoria. Veronica, secondo la tesi difensiva, sarebbe colpevole di violenza privata aggravata dai legami di parentela - ma non di omicidio volontario - e di occultamento di cadavere in concorso perche', per i tecnici coinvolti dalla difesa, la presenza di un'altra persona nell'automobile di Veronica Panarello sarebbe un dato di fatto fin da quando la donna accompagna il fratellino piccolo di Loris alla ludoteca e torna a casa. Il Gup nella sentenza aveva disposto anche la trasmissione degli atti al Pm per procedere contro Veronica Panarello per calunnia nei confronti del suocero Andrea Stival che la donna aveva chiamato in correita'.