Siracusa, il nostro viaggio a Fontane Bianche: perla ingiallita
In una cartolina della metà degli anni ’60 la spiaggia di Fontane Bianche era ampia, rare le case, intatto il bianco banco roccioso in cui sgorgano le sorgenti di acqua dolce, gli stessi che danno il nome a quella che fino agli anni ’80 era la meta preferita dai Siracusani. Le strade erano poche, non aveva ancora avuto inizio quell’urbanizzazione senza controllo, la grigia lottizzazione con le case affacciate sulla spiaggia, gli hotels scatoloni, in parte camuffati da una natura generosa grazie all’abbondanza di acqua, quel verde che esplode nel blu del mare quando la si ammira da una barca. Dalla chiusura del campeggio, Fontane Bianche ha subito un declino inesorabile, quella località in cui pullulavano i negozi, i bar, i ristoranti e perfino un cinema all’aperto, si è ridotta a un insieme di immondizia, incuria, case spesso abbandonate, desolazione. Non c’è più il ristorante La Spiaggetta, locale storico del piccolo villaggio, sostituito da un resort e da un nuovo locale, la cui ristrutturazione ha comportato, almeno in questi giorni, l’impossibilità di ingresso alla spiaggia libera, per la rimozione della scaletta di accesso. Non ci sono più negozi se non quei pochi all’interno delle strutture ricettive, aperte solo nella stagione estiva, rimane un panificio e alcuni market, sebbene il numero dei residenti sia in aumento. Silvia D’Arrigo (foto riquadro) da qualche mese è la presidente dell’Associazione “Io amo Fontane Bianche”, formata non solo da residenti, ma anche da chi ama quella che è stata e potrebbe tornare ad essere una perla del litorale siracusano. Una tra le ultime iniziative intraprese riguarda il parcheggio sotterraneo su via dei Lidi, dove ha sede la guardia medica e la postazione del 118: ”Abbiamo presentato una manifestazione di interesse per la gestione al Comune, mettendo in risalto la nostra intenzione a far funzionare il luogo. Il nostro intento è la sistemazione, la pulizia, l’organizzazione di manifestazioni, non solo in quest’area ma anche in tutta la contrada, non avendo il Comune la possibilità di farlo per mancanza di fondi. Abbiamo chiesto che non vengano prese in considerazione offerte da parte di coloro che, pur avendo avuto in gestione questa struttura, poco hanno fatto, tanto da far precipitare il luogo in condizioni pietose”. Effettivamente l’area della Guardia Medica è sommersa dall’immondizia e i servizi igienici in corrispondenza della parte interna sotterranea del parcheggio sono utilizzati, ma all’esterno dai senza tetto. “Il comune ha speso cifre ingenti, continua la D’Arrigo, per quest’area che è un punto nevralgico. A me interessa solo che venga tutelato il bene pubblico e di conseguenza noi cittadini”. Le condizioni del litorale sono disarmanti; proprio vicino al parcheggio, allo sbocco di via Galatea, accesso alla spiaggia libera, due tombini sono aperti da mesi, recintati con una rete in plastica e in attesa di manutenzione. Il tratto di costa che da via Nettuno conduce all’ex La Spiaggetta è ingombro di macchine, nonostante il divieto di sosta permanente e il pericolo del crollo della falesia, il sentiero poi dissestato con le impronte chiare del passaggio di mezzi pesanti. Né migliore è la situazione altrove: salendo in direzione del villaggio Selenia, tra le vie Clio e Polimnia una discarica abusiva, che come ricorda la D’Arrigo è da parecchio tempo sotto sequestro, ma di cui non è mai iniziata la bonifica. Catapecchie e degrado lungo il viale dei Lidi, nel tratto più frequentato dai turisti lì dove da anni si vorrebbe un passeggio; la sera è tutto al buio, impossibile e pericoloso camminare. L’isolamento è un altro handicap: poche le corse degli autobus, nessuna navetta tra il litorale e la stazione ferroviaria: “Il raggruppamento Siracusa Sud, ricorda la D’Arrigo, aveva presentato un progetto che avrebbe collegato la città a tre località balneari con uno snodo a Santa Teresa Longarini, ma non abbiamo avuto nessuna risposta”. Nel frattempo Fontane Bianche muore: nella vicina Cassibile la Sagra della Fragola attira turisti e visitatori ma la località balneare ne è stata esclusa.
Anita Crispino