La Regione vuole ricomprare 33 immobili, Gennuso: a rischio Fondo pensioni
“Il governo della Regione rischia di compromettere la stabilità del Fondo pensioni con un riacquisto immobiliare che non appare trasparente”. A rendere pubblica questa vicenda è il parlamentare all’Ars del Gruppo Pid-Grande Sud, Pippo Gennuso. “Siamo di fronte ad una storia paradossale, perché il governo Crocetta sarebbe intenzionato a comprare 33 immobili venduti nel 2007 alla società Pirelli & C Real Estate, Società di Gestione del Risparmio SGR S.p.A nella qualità di società di gestione del Fondo Immobiliare Pubblico Regione Siciliana, (FIPRS) di cui la Regione siciliana detiene il 35% mentre il restante 65% è di proprietà dei privati. Il riacquisto degli edifici è stato avallato lo scorso 6 aprile dalla Commissione Bilancio dell’Ars nel disegno di legge che reca "Disposizioni programmatiche e correttive per l'anno 2017 - Legge di stabilità regionale". In parole povere significa che i soldi per l’acquisto del 65 per cento delle proprietà immobiliari verrebbe fatto attingendo al Fondo pensioni dei dipendenti Regionali”. Nel 2007 la Regione cedette questi immobili per 200 milioni di euro, ma essendo questi edifici sedi di uffici regionali, la proprietà li ha riaffittati a “mamma Regione” con un canone annuale di 20 milioni di euro e con un contratto valido fino al 2022.
“Fino ad oggi la spesa sostenuta per gli affitti è stata di quasi 180 milioni di euro – prosegue Gennuso e l'operazione che il Governo vuole portare a termine consiste nell'attribuire al Fondo Pensioni il suo 35% e, nel contempo, fargli riacquistare il 65% attualmente in mano ai privati. Costo dell'operazione circa 180 milioni di euro che sommati ai 180 milioni già spesi di affitto portano l'ammontare della spesa a circa 360 milioni cui vanno detratti i 200 milioni incassati per la vendita del 2007 con un disavanzo di circa 160 milioni di euro. Occorre, inoltre, precisare che la Regione, con questo riacquisto immobiliare non erogherebbe più gli affitti per i prossimi 5 anni con un risparmio di ulteriori 100 milioni, ma appare chiaro che tutto questo affare di vendita - affitto - acquisto non è stato condotto secondo la regole del "buon padre di famiglia" visto che, quando questa vicenda si concluderà, l'erario regionale ci avrà rimesso non meno di 60 milioni di euro. Occorre, infine, dimostrare, visto l'attuale andamento del mercato, che il conferimento del pacchetto immobiliare al Fondo Pensioni della Regione sia un investimento redditizio e non una partita di giro il cui ultimo acquirente ne potrebbe subire le conseguenze derivanti da valutazioni economiche errate.
Inoltre, il Presidente della regione ha proposto una norma, sempre nella manovra finanziaria, secondo cui “parte dei fondi per l’assistenza ai disabili saranno recuperati anche grazie a un taglio annuale di 59 milioni di euro da effettuare sulle entrate del fondo di quiescenza, l’istituto che eroga le pensioni ai dipendenti regionali”. Questo, significa che, il governo regionale, sottraendosi agli obblighi di datore di lavoro, anziché versare quanto dovuto, in termini di contributi previdenziali e quote trattenute ai lavoratori stessi, si approprierebbe di somme obbligatoriamente vincolate”.