Toghe in politica, Anm: no a rientro in magistratura
Chi sceglie la carriera politica non puo' piu' svolgere funzioni giurisdizionali. Questa la 'linea dura' emersa dalla riunione del Comitato direttivo centrale dell'Associazione nazionale magistrati che oggi ha affrontato il tema delle toghe in politica. "Chi fa politica per anni non puo' piu' rientrare a svolgere funzioni giurisdizionali - ha evidenziato Alfonso Scermino, esponente di Unicost - dobbiamo far comprendere ai cittadini che i primi a volere una cesura netta tra la politica e la magistratura siamo noi. Se il divieto sembra collidere con il principio contenuto nell'art. 51 della Costituzione, si potrebbe valutare la modifica del Testo costituzionale o, in subordine, prevedere per chi rientra solo funzioni giudicanti civili".
Netta e' anche la posizione di Giuseppe Marra, del gruppo di Autonomia e Indipendenza: "Il problema si trascina da 25 anni e non e' mai stato risolto, anzi si ripresenta sempre in modo piu' vistoso, come nel caso Emiliano, va risolto in maniera radicale. Chi rientra dalla politica non svolga piu' funzioni giurisdizionali". Anche per l'esponente di Area, Giovanni Tedesco, "il problema reale e' il rientro, mentre e' inaccettabile qualsiasi divieto e limitazione all'ingresso in politica". In particolare, Tedesco punta il dito contro la previsione, contenuta nella proposta di legge in discussione in Parlamento, che parla di rientro, in Cassazione, per chi ha fatto politica: "In Cassazione si va per concorso, per titoli, valuta il Csm; non va punito, ma non va premiato, chi fa politica".
ulla stessa questione e' intervenuto anche Luca Poniz (Area): "La politica deve farsi carico di una soluzione legislativa, che deve essere equilibrata e non punitiva, ma neanche essere un premio. Mi sembra una follia pensare a un ricollocamento in ruoli apicali in Cassazione o al Consiglio di Stato". Secondo Poniz "un divieto d'accesso in politica sarebbe incostituzionale, ma vedrei con favore una seria rigidita', cosi' come sarei assolutamente favorevole a rigidita' nel rientro: il vulnus per l'imparzialita' e' insuperabile, si rischiano cortocircuiti". Di "testo insoddisfacente", riferendosi a quello al vaglio del Parlamento sulle toghe in politica, aveva parlato il segretario generale della Anm, Edoardo Cilenti (Magistratura Indipendente), aprendo stamane la riunione del 'Parlamentino': "E' una materia che si presta a dubbi costituzionali, forse il sistema ostacola troppo il diritto costituzionale garantito, e vi sono perplessita' sul tema del rientro. La Costituzione nulla dice su limiti o divieti per il rientro in magistratura, l'art. 51 parla di diritto di conservare il proprio posto di lavoro se si vanno a svolgere incarichi pubblici".
Sull'ipotesi di ricollocamento in Cassazione, il segretario aveva evidenziato il "rischio di una corsia preferenziale a fronte di colleghi che nutrono legittime aspettative, avendo fatto solo il lavoro in magistratura". Il presidente del sindacato delle toghe, Eugenio Albamonte (Area), ha ribadito il suo "no ad eccessivi ostacoli all'accesso in politica", sottolineando che "il nodo e' il rientro. La Giunta, ora, trarra' la sintesi del dibattito di oggi, con un documento che portera' poi all'attenzione del direttivo". Albamonte, in particolare, ha rilevato "elementi critici" in relazione a quei magistrati che svolgono incarichi pubblici nelle amministrazioni locali: "Il tema centrale non e' il dubbio sulla terzieta' del magistrato che ha fatto vita politica in Parlamento - ha osservato - ma di quel magistrato che, in amministrazioni locali, ha gestito gare d'appalto. Il tema riguarda non solo il magistrato che si candida e viene eletto, ma anche chi viene chiamato a fare l'assessore".
Di "diritto insopprimibile di candidarsi" ha parlato anche Tommasina Cotroneo (Unicost), la quale ha pero' evidenziato che "e' inaccettabile che poi si torni a fare il magistrato: i poteri costituzionali devono essere lasciati separati". "Chi decide di intraprendere il percorso politico - ha aggiunto Giuliano Caputo, esponente di Unicost - non puo' rientrare. La Anm deve avere il coraggio di dire questo con forza".