Vittoria, fermato un bracciante per l'omicidio di Pozzo Bollente
Fatta luce sull'omicidio del 47enne incensurato di origine tunisina Farhat Abdessalem, rinvenuto cadavere con evidenti segni di violenza in Contrada Pozzo Bollente a Vittoria nei pressi della ex-discarica comprensoriale nella serata del 14 aprile scorso dai carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa, a seguito di una chiamata pervenuta al 112, i militari dell’Arma hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dal pubblico ministero della Procura di Ragusa a carico di un cittadino rumeno, Ali Iulian, bracciante agricolo di 21 anni, con precedenti penali sia in Italia che in patria.
La tragica vicenda ha avuto inizio nella mattinata del Venerdì Santo quando, per motivi e modalità di esecuzione ancora al vaglio degli inquirenti, il rumeno avrebbe colpito alla testa e in varie parti del corpo con un mezzo contundente e da taglio il maghrebino, con il quale intratteneva un rapporto di lavoro: Farhat dal 2003 viveva a Comiso con la propria famiglia, composta da moglie e quattro figli minori, e da circa un anno era affittuario in Contrada Pozzo Ribaudo di Vittoria di un appezzamento di terreno coltivato ad ortaggi sotto serra. Il rumeno, dopo l’omicidio, avrebbe trasportato il corpo con l’autovettura della vittima fino al luogo del rinvenimento, abbandonando il veicolo a Scoglitti, frazione di Vittoria, in Contrada Salina all’interno di un canneto.
Questo quanto finora ricostruito dai militari diretti e coordinati personalmente dal dottor. Marco Rota, Procuratore Capo facente funzioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa: i Carabinieri, attivati da una chiamata al 112 da parte di un cittadino rumeno che casualmente, trovandosi in Contrada Pozzo Bollente per raccogliere legna, aveva scorto un corpo privo di vita adagiato vicino ad alcuni alberi, si erano recati immediatamente sul posto rinvenendo effettivamente il cadavere di un uomo, poi identificato in Farhat Abdessalem. Nel corso della nottata, a seguito di ispezione cadaverica effettuata dal medico legale, dott. Giuseppe Iuvara, il corpo veniva trasportato presso l’obitorio del cimitero di Vittoria in attesa di esame autoptico, mentre sul posto proseguivano i rilievi tecnico-scientifici a cura di personale specializzato del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Ragusa e della Compagnia di Vittoria, con l’ausilio di una squadra di Vigili del Fuoco del luogo. Contestualmente venivano avviate una imponente battuta di ricerca nelle zone limitrofe finalizzata a rinvenire elementi utili alle indagini ed una articolata attività investigativa, impostata sui tradizionali metodi d’indagine, che, protrattasi senza sosta nei giorni seguenti, permetteva dapprima di localizzare nella nottata della domenica pasquale il veicolo utilizzato per trasportare il cadavere, e nella nottata odierna di raccogliere gli elementi probatori necessari per procedere al fermo di Ali Iulian, attualmente ristretto presso la Casa Circondariale di Ragusa e difeso d’ufficio dal legale Giorgio Ragusa: le indagini sono tuttora in corso per approfondire movente, luogo esatto del crimine e arma del delitto.