Furti nelle ville di Acireale: cinque persone arrestate dalla polizia
Furto pluriaggravato. È l'accusa portante nei nei confronti di cinque persone fermate dalla polizia, su delega della procura di Catania, perché farebbero parte del gruppo di rapinatori che agiva nelle ville di Acireale e dintorni. Nei loro confronti è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare per furto in villa, ricettazione e possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli. Le indagini sono state condotte dal commissariato distaccato di Acireale.
cinque finiti in manette per le rapine in villa sono Giuseppe Di Stefano di 36 anni, Umberto Minnella di 21 anni, Antonio Pino di 27, Salvatore faro di 26 e Davide Leanza di di 41. A Minnella sono stati concessi gli arresti domiciliari. Le indagini degli agenti del commissariato di Acireale hanno permesso di individuare l'esistenza di una consolidata e pericolosa "banda" composta da 5 pregiudicati catanesi e dedita alla commissione di furti in villa. La tecnica consolidata del gruppo criminale era quella della preventiva individuazione dell'obiettivo da colpire, nel caso specifico la villa da svaligiare, in base all'orario, alla zona, alla presenza di persone nei pressi e alla possibilita' di essere controllati da forze dell'ordine in servizio di controllo del territorio; la scelta si concentrava su zone isolate o, comunque, non centrali e poco abitate. Le indagini hanno preso avvio lo scorso 28 marzo in seguito alla commissione di un furto in una villa della zona di Guardia Mangano, nel corso del quale alcuni individui, travisati da passamontagna, si erano introdotti all'interno della villa ed avevano depredato un ingente bottino composto da vari orologi di pregio, giubbotti griffati e gioielli. Immediatamente era stata intensificata l'attivita' informativa e quella di controllo del territorio, ad opera di pattuglie in abiti civili, al fine di individuare il gruppo criminale. Si concentrava l'attenzione nelle zone esterne alla citta' e in orari particolarmente indicati, quali quelli serali e notturni. Nel corso di uno di questi servizi una pattuglia del Commissariato intercettava una autovettura di grossa cilindrata con 5 individui sospetti a bordo. Immediatamente fermati e sottoposti a perquisizione personale e dell'autovettura, venivano rinvenuti, occultati sotto i sedili anteriori, alcuni scaldacollo, guanti da lavoro ed un cacciavite. Presupponendo che potesse trattarsi del gruppo criminale ricercato, i poliziotti decidevano di effettuare anche perquisizione domiciliare nei confronti dei 5 sospetti, tutti pregiudicati catanesi, abitanti nella zona Cibali-Nesima. L'esito delle perquisizioni era positivo e, nelle varie abitazioni, veniva rinvenuta buona parte della refurtiva del furto del 28 marzo: bracciali, pellicciotti, giubbotti, orologi ed anche 2 computer portatili, risultati questi ultimi provento di un furto commesso nella zona di Viagrande nel mese di febbraio.