Concordia: giovedì in Cassazione la maxi-udienza su Schettino
Sarà una maxi-udienza quella che prenderà l'avvio giovedì mattina in Cassazione per il processo al comandante Francesco Schettino, principale imputato per il naufragio della nave da crociera 'Concordia', della società di navigazione genovese Costa. Una tragedia colposa nella quale persero la vita 32 persone tra passeggeri ed equipaggio a causa del maldestro avvicinamento all'isola del Giglio, nell'arcipelago toscano, che la sera del 13 gennaio 2012 si concluse sugli scogli.
A fare ricorso alla Suprema Corte, oltre a Schettino che ritiene eccessiva la condanna a 16 anni e un mese di reclusione, c'è anche la Procura della Corte di Appello di Firenze che aveva chiesto 27 anni di carcere con le circostanze aggravanti per l'uomo che, oltre all'errata manovra, ha la colpa di essersi messo in salvo mentre le operazioni di evacuazione erano ancora in corso e a bordo della 'Concordia' regnava il panico. Le accuse più gravi sul capo dell'ex comandante, nato a Napoli nel 1960, sono: omicidio colposo plurimo, lesioni plurime colpose, naufragio colposo, abbandono di nave, mancate comunicazioni alle autorità marittime.
La maxi-udienza, dopo la costituzione delle parti civili che ancora non hanno raggiunto una transazione definitiva con Costa, verrà poi aggiornata ad altra data che, per ora, è stata fissata a giovedì 4 maggio. Quel giorno, però, cade nella settimana di sciopero indetta dalle camere penali e dunque è probabile che l'astensione faccia slittare il calendario. Per ora, non è ancora prevista una seconda data alternativa che, comunque, non esaurirà il tempo necessario per la relazione della consigliera Carla Menichetti, designata a riassumere la vicenda giudiziaria e le posizioni delle difese e della insoddisfatta Procura fiorentina, per la requisitoria del sostituto procuratore generale della Cassazione Francesco Salzano e per le arringhe della 'pattuglia' dei 44 avvocati cassazionisti iscritti nel 'ruolino' degli aventi diritto a parlare, nel quale sono indicati anche i colleghi non abilitati a difendere in 'terzo' grado. E' tutto da vedere, e dipende dagli impegni già fissati dal collegio giudicante, se questo processo si concluderà entro maggio o si protrarrà a giugno. La prescrizione scatterà il 14 luglio del 2019, i termini verranno congelati se i penalisti aderiranno allo sciopero, ma ad ogni modo non ci sono margini poi tanto larghi per salvare il processo se la condanna dovesse essere annullata e si andasse a un appello bis.
L'ipotesi è tutta in salita perchè il verdetto su Schettino ha trovato perfettamente concordi, salvo marginali aggiustamenti di tiro, i giudici di primo e secondo grado. La Corte di Appello di Firenze, all'esito della sua decisione del 31 maggio 2016, ha cambiato ben poco - giusto una pena accessoria - delle conclusioni alle quali era giunto il Tribunale di Grosseto l'undici febbraio 2015. Insomma i 16 anni e un mese per Schettino sembrano difficili da scalfire nonostante gli sforzi che spenderanno i suoi difensori, avvocati Donato Laino e Saverio Senese, e quelli del ricorso del Pg.
Altro fronte aperto e sul quale si darà battaglia, è quello dei risarcimenti. La Costa - difesa dall'avvocato Marco De Luca - ha concluso molte transazioni, ma non tutti hanno raggiunto un accordo soddisfacente e sperano nella Cassazione. Dei 3206 passeggeri in crociera sulla 'Concordia', 2623 hanno trovato un accordo che si è concluso con un risarcimento globale di 66mln e 482mila euro, compreso l'indennizzo per i familiari di 24 passeggeri morti su un totale di 27 croceristi deceduti. Per tre vittime, tra le quali un francese, si cerca ancora una soluzione risarcitoria, compreso il caso di una signora tedesca morta senza eredi, e una vittima americana i cui familiari preferiscono rivolgersi alla giustizia statunitense. Dei 1023 membri dell'equipaggio, in 964 hanno accettato la soluzione transattiva per un totale di 17mln e 421mila euro che comprendono anche i 6mln e 721mila euro per i familiari dei cinque marittimi morti al Giglio. Oltre al giudice Menichetti, che si occuperà anche di scrivere le motivazioni della sentenza, il collegio della Quarta sezione penale - che tratta i disastri colposi, come il rogo all'aeroporto di Linate con 118 morti - è composto dal presidente Vincenzo Romis, e dai consiglieri Gabriella Cappello, Daniele Cenci e Giuseppe Pavich. Il Pg Salzano ha trattato casi importanti come il delitto di Via Poma, chiedendo l'annullamento dell'assoluzione di Raniero Busco, e il processo Unipol, già prescritto, a carico di Silvio e Paolo Berlusconi, opponendosi al proscioglimento nel merito.