Def: Regioni, fatto uno sforzo imponente da 9,3 mld; basta tagli
Le Regioni hanno ridotto il debito e compresso la spesa, al contrario dell'amministrazione centrale. Non possono continuare a dare e non ricevere. E' la riflessione da cui e' partito l'assessore all'Economia della Lombardia Massimo Garavaglia, coordinatore degli assessori al Bilancio delle Regioni, nell'audizione parlamentare sul Documento di economia e finanza. "Non siamo qua a fare il pianto greco delle Regioni "Nel 2017 - ha proseguito - il fondo sanitario nazionale in teoria sarebbe di 113 miliardi, un po' meno di quanto previsto dal Patto per la salute, ma si riduce perche' vanno tolti 1 mld per il fondo per i farmaci innovativi e oncologici e 422 milioni che le regioni pagano per conto delle regioni a statuto speciale; poi ci sono i nuovi Lea che valgono 800 mln i piu': quindi siamo sotto i 111 dell'anno scorso". Quando l'anno prossimo ci sara' un incremento sappiate - ha detto l'assessore rivolgendosi a deputati e senatori - che non e' vero, forse saremo vicini al pareggio".
Quanto al contributo dei diversi comparti alla riduzione del debito - ha spiegato - le amministraizoni locali "passano da 140 a 130 mld, quindi meno 10 miliardi, mentre le amministrazioni centrali le aumentano di circa 40". Si tratta - ha detto - di "un'esplosione del debito a livello nazionale". "La regola del pareggio bilancio vale solo per le amministrazioni locali, che sono a pareggio dal 2015, mentre lo Stato lo rinvia di anno in anno". Il risultato - ha spiegato l'assessore - e' il blocco degli investimenti. Le amministrazioni centrali - ha proseguito - non hanno ridotto la spesa per il personale mentre le regioni hanno fatto "un bello sforzo". L'amministrazione centrale, al contrario delle Regioni, non ha ridotto i consumi intermedi e la spesa per beni e servizi, anzi c'e' stato un aumento della spesa.
"C'e' uno sforzo da parte del comparto regioni imponente, sono circa 9 mld gia' a regime, 9 gia' assorbiti per il 2017 con la riduzione del fondo sanitario e delle spese sociali; resta da coprire 2,7 mld per anni successivi. L'anno venturo il tema si ripropone: dove trovare 2,7 mld avendo ridotto la spesa del personale e l' acquisto di beni e servizi, risulta complicato a farsi". La proposta delle Regioni e' la partecipazione attiva al fondo per la realizzazione degli investimenti. Inoltre, misure di contrasto evasione fiscale: "C'e' un decreto che riguarda l'Iva fermo da anni che basterebbe emanare e darebbe effetti positivi". Da escludere invece - ha concluso - tagli alle politiche sociali e al trasporto locale: "Sarebbe difficile la gestione di un'ulteriore razionalizzazione in questi comparti". ma a rappresentare una situazione, un dato di fatto, non sappiamo quanto noto e conosciuto. Il contributo delle Regioni a statuto ordinario alla finanza pubblica per il 2017 vale 9,3 miliardi (zero il contributo di quelle speciali). Senza lo sforzo delle Regioni i conti pubblici dello Stato sarebbero peggiori di circa 10 miliardi. A questo si somma un ulteriore miliardo al fondo sanitario".