Fornisce ovociti, il tribunale di Agrigento ordina l'iscrizione della madre nel registro di stato civile
Non è contrario all'ordine pubblico trascrivere nel registro di stato civile come madre il nome della donna italiana che ha fornito i propri ovociti per una maternità surrogata all'estero. Lo ha stabilito il tribunale civile di Agrigento accogliendo le ragioni di una coppia e ordinando la trascrizione dell'atto di nascita completo, non solo col nome del padre.
I coniugi, assistiti dagli avv.Giorgio Muccio di Bologna e Salvatore Palillo di Agrigento, hanno fatto ricorso a procreazione medicalmente assistita con surrogazione di maternità con propri gameti nel 2014 e nel 2015, dopo che alla donna era stato asportato l'utero, e a Kiev sono nati due bambini da madre ucraina. In entrambi i casi hanno formato l'atto di nascita in Ucraina, si sono presentati all'ambasciata italiana perché lo inviasse al Comune di residenza, dove però il nome della donna che aveva fornito i propri ovociti, ma non aveva portato a termine la gestazione, era stato omesso, in seguito a una comunicazione del ministero dell'Interno.