Pd, il ministro Orlando a Siracusa: il 30 aprile i cittadini daranno segnale forte
"I cittadini e il nostro popolo sono arrabbiati e indignati e il 30 aprile e' un'occasione per lanciare un segnale forte". Sono le parole del ministro della Giustizia Andrea Orlando oggi a Siracusa per sostenere la propria candidatura in occasione delle primarie del Partito democratico. Prima del confronto con sindacati e organizzazioni produttive, ha ribadito di avere avanzato la sua candidatura "con la convinzione che se non cambia la linea politica il risultato delle prossime elezioni è già scritto. Il voto alle elezioni europee ci ha illusi che potessimo andare da soli, ma questa illusione e' stata sconfessata dai numeri. Il Pd deve ricostruire un legame con pezzi della societa' che non si sono sentiti ascoltati e raccontati. Un partito che si dice progressista non puo' essere minoritario tra le persone che soffrono. Ho scoperto che a Librino la stragrande maggioranza degli elettori ha votato 'no' al referendum. Di certo non lo hanno fatto perchè volevano mantenere il bicameralismo perfetto, ma per esprimere un malessere".
L'INCONTRO CON I SINDACATI
Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato questa mattina il ministro della Giustizia Andrea Orlando in visita in città. I segretari provinciali di Cgil e Uil, Roberto Alosi e Stefano Munafò, con il componente di segreteria della Cisl siracusana, Antonio Bruno (in rappresentanza del segretario generale Paolo Sanzaro, trattenuto da altro precedente impegno) hanno consegnato un documento in cui vengono sottolineate diverse priorità fra sviluppo del territorio, salvaguardia dei posti di lavoro, sicurezza e salute.
“Abbiamo voluto sottoporre all’attenzione del ministro Orlando – hanno dichiarato i tre segretari di Cgil, Cisl e Uil - la situazione drammatica in cui si trovano i lavoratori e le imprese di questo territorio, nonostante le notevoli opportunità, che avrebbero potuto dettare le condizioni e potrebbero farlo ancora oggi, per uscire dalla crisi, o attutirla, prima e meglio di altri”.
In primis, la questione industriale: “Il 21 Dicembre 2005 fu sottoscritto l'accordo di programma per la chimica, un accordo che puntava alla qualificazione e alla reindustrializzazione del Polo Petrolchimico di Priolo; così come quello riguardante gli interventi di riqualificazione ambientali funzionali alla reindustrializzazione e infrastrutturazione delle aree comprese nel Sito di Interesse Nazionale di Priolo. Porta la data del 2008 il piano di risanamento ambientale, un progetto approvato e finanziato per oltre 800 milioni tra pubblico e privato, con una prima tranche di 110 milioni dichiarata erogabile e in realtà rimasta sepolta non si sa dove. A tal proposito il ministro Orlando ha detto di essersene occupato nel breve periodo in cui lui è stato ministro per l’Ambiente.
Alosi, Munafò e Bruno hanno messo in evidenza le sofferenze più acute del territorio: tra queste c’è la posizione singolare dell’ex Provincia Regionale, i cui dipendenti sono senza stipendio, e che non rende più alla comunità i servizi – dalla manutenzione delle strade extraurbane a quella delle scuole, giusto per portare un esempio – che erano di sua competenza. >.
Focus anche sul tema delle infrastrutture, del tutto inadeguate rispetto alle esigenze e potenzialità della provincia. >. I tre sindacalisti hanno puntato i riflettori sulla pesantissima disoccupazione, in costante crescita, e che inevitabilmente comporta rischi sulla tenuta sociale. Tra le opere infrastrutturali bloccate, sono state indicate il raddoppio della statale Catania-Ragusa e il prolungamento della Siracusa-Gela .
Attenzione puntata anche sulla vicenda dell’Autorità portuale: >.
Il ministro Orlando, dal suo canto, si è dichiarato disponibile a rappresentare agli altri ministri le istanze avanzate da Cgil, Cisl e Uil con cui oltretutto, ha affermato di voler intraprendere un rapporto costante di confronto, non solo a livello romano, ma anche locale. Al termine Alosi, Munafò e Bruno hanno consegnato al ministro un dossier sulle criticità della provincia e sugli stanziamenti mai erogati.