Mafia: minacce a Borrometi, nuova udienza contro boss di Vittoria
Nuova udienza oggi del processo che vede come imputato Giambattista Ventura, boss 58enne di Vittoria, accusato di gravi minacce al giornalista dell'Agi Paolo Borrometi. L'uomo risponde di ripetuti episodi di violenza privata, con l'aggravante del metodo mafioso e di averli posti in essere per agevolare il clan della Stidda Dominante Carbonaro del quale, secondo gli inquirenti, Ventura sarebbe il reggente.
Il collegio giudicante e' composto da Vincenzo Saito presidente, a latere Vincenzo Ignaccolo e Ivano Infarinato. La pubblica accusa e' sostenuta dal pm Valentina Sincero della Direzione distrettuale antimafia di Catania. In aula per la difesa di Giambattista Ventura il suo legale, l'avvocato Giuseppe Di Stefano. Tra le parti civili sono rappresentati lo stesso Borrometi, la Federazione nazionale della stampa italiana e l'Ordine dei giornalisti di Sicilia, presente oggi col suo presidente Riccardo Arena.
Borrometi ha portato alla luce gli affari mafiosi del territorio e per questa ragione e' stato oggetto di minacce di morte a seguito delle quali vive sotto scorta. Nella precedente udienza, i pentiti di mafia Giuseppe Pavone, Giuseppe Doilo e Rosario Avila hanno confermato lo spessore criminale di Giambattista Ventura, definito "u'ziu, quello che comanda a Vittoria". "Ti scippo la testa anche dentro la questura", ha detto tra le altre cose Ventura rivolgendosi a Borrometi.