Esplode un'autobomba in una moschea del Pakistan: almeno 22 morti
Un'autobomba e' esplosa vicino a un mercato e a una moschea sciita riservata alle donne nella localita' di Parachinar, nella cintura tribale nel nord-ovest del Pakistan, vicino alla frontiera con l'Afghanistan; sono morte almeno 22 persone, decine quelle ferite. L'attentato e' avvenuto poco prima della preghiere del venerdi'; il veicolo imbottito di esplosivo era parcheggiato nelle immediate vicinanze del tempio sciita e un mercato. Le autorita' hanno dichiarato lo stato di emergenza nella zona e messo tutti gli ospedali in allerta; l'esercito ha inviato elicotteri per evacuare i feriti. Nell'esprimere il suo cordoglio, il premier, Nawaz Sharif, ha promesso di debellare la piaga del terrorismo. Parachinar, una zona a maggioranza sciita, e' teatro sovente di attentati da parte della guerriglia sciita e lo scorso gennaio una bomba aveva causato la morte di 22 persone in un mercato locale. Ai primi di febbraio l'esercito ha lanciato una nuova operazione militare (Radd-ul-Fasaad, eliminare la discordia) contro la guerriglia nelle cosiddette aree tribali, la porosa frontiera tra Pakistan e Afghanistan; e' il prosieguo della operazione Zarb-e-Azb (affilato e tagliente), cominciata nelle zone tribali nel giugno 2014, in cui sono morte circa 3.400 persone e che ha comunque contribuito a diminuire significativamente la minaccia terrorista nel Paese.