Tari a Siracusa, il Consiglio decide per fine aprile la prima rata
Il baratto amministrativo è entrato in vigore anche a Siracusa. Il consiglio comunale lo ha approvato nel pomeriggio durante una seduta fiume durata poco più di otto ore, a parte una pausa per il pranzo che ha consentito anche di acquisire alcuni pareri tecnici. Oltre allo slittamento della prima rata della Tari ( a fine aprile) votato nel corso della mattinata, l'assise ha dato il disco verde anche a due modifiche dei regolamenti Tari e di Polizia mortuaria, ad una mozione sul fenomeno del racket e dell'usura e ha confermato la maggiorazione della Tasi introdotta nel 2015, punto sul quale si erano interrotti i lavori della mattina.
Del corposo ordine del giorno non sono stati trattati tutti gli atti indirizzo, le mozione e le richieste (una decina) sottoscritti dai consiglieri che sono risultati assenti. La seduta, poco dopo le 18, si è sciolta per mancanza del numero legale senza che siano stati votati un atto di indirizzo per la realizzazione di un'opera commemorativa di Enzo Maiorca e un ordine del giorno sull'Archivio storico.
Il voto sulla Tasi, alla ripresa pomeridiana dei lavori, è stato preceduto dalla lettura dei pareri prodotti dal ragioniere generale e dal collegio dei revisori dei conti sugli emendamenti presentati, entrambi indirizzati a ridurre le aliquote applicate ai fabbricati artigianali, professionali e commerciali. I pareri sono stati negativi in quanto le modifiche sono state ritenute non pertinenti alla proposta in discussione che, come evidenziato in mattinata dal dirigente del settore Tributi, riguardava la conferma della maggiorazione e non l'entità del balzello sulle singole tipologie di fabbricati. Il presidente, allora, ha messo ai voti uno solo dei due emendamenti, che è stato bocciato, mentre l'altro non è stato sottoposto all'Aula in quanto i presentatori (Salvatore Castagnino e Fabio Alota) erano assenti. Il provvedimento e l'immediata esecutività, votati subito dopo, sono passati maggioranza.
Sempre in tema tributario, il Consiglio ha votato all'unanimità, e senza dibattito, una proposta di modica del regolamento Tari che aveva come primo firmatario Alfredo Foti ma fatto proprio da Stefania Salvo che lo ha illustrato. La modifica interviene sull'articolo 16 in tema di agevolazioni prevedendo che si possa applicare anche alle famiglie con componenti che risiedono per motivi di lavoro o di studio fuori del Comune; nella versione originaria, lo sconto era previsto nei casi in cui si risiedeva fuori della regione.
Il punto sulla Tari è stato trattato grazie a una richiesta di prelievo avanzata da Cosimo Burti, così come è accaduto nel caso della proposta sul baratto amministrativo affrontato anticipatamente su una richiesta di Loredana Spuria approvata dall'aula. Il provvedimento, ha spiegato l'assessore al Bilancio, Gianluca Scrofani, illustrandone il regolamento,, dà ai cittadini delle fasce di reddito più basse e che non riescono a far fronte al carico fiscale, la possibilità di mettersi in regola con la tassa sui rifiuti offrendo la loro opera per lavori di piccola manutenzione o di riqualificazione in un’ottica di decoro urbano. Potranno accedere al baratto amministrativo i cittadini residenti a Siracusa, maggiorenni, che non abbiano condanne penali passate in giudicato, idonei al tipo di lavoro che intendono svolgere e che non abbiano un reddito familiare Isee superiore ai 7.385 euro. Sono ammesse anche le associazioni i cui componenti singolarmente rispettino lo stesso limite di reddito.
La quota di Tari da recuperare con il baratto, secondo la proposta dell’Amministrazione, viene fissata ogni anno dal Settore finanziario; per il 2017 l’ammontare è di 300 mila euro. Il Comune stabilisce annualmente gli interventi da effettuare e li comunica entro il 30 aprile. Chi vorrà avvalersi del baratto amministrativo dovrà presentare entro un mese una richiesta corredata da un progetto, che sarà valutato dall’Ufficio tecnico, indicando i tempi di realizzazione (nel caso di associazioni, anche del numero degli addetti). Il valore di ogni ora lavorata è di 0tto euro per un massimo di 4 ore al giorno. Gli interventi, che non posso riguardare lavori dati in appalto, devono essere conclusi entro l’anno e non possono esserci crediti per rimborsi o compensazioni.
“Il nostro obiettivo – ha concluso l'assessore Scrofani – è di tendere una mano alle fasce più deboli per evitare disparità sociali nette, ma soprattutto di fare in modo chi vive in condizioni di assoluta precaria e povertà non si senta appesantito da un eccessivo carico fiscale. Una parte dell’evasione tributaria oggi è legata, al di là della volontà dei singoli, agli effetti della crisi economica che colpiscono le famiglie e dunque è giusto offrire loro una possibilità”.
Nel merito del provvedimento, Gaetano Firenze ha chiesto di ampliare la platea dei potenziali aventi diritto in funzione della qualità dell'intervento, e Alessandro Acquaviva ha proposto di estendere il limite Isee al doppio di quello previsto.
Giuseppe Impallomeni si è detto d'accordo all'allargamento dei confini della misura ma mettendo in guardia dal rischio di “fornire escamotage ai furbi”. Il consigliere ha anticipato il suo voto favorevole “perché – ha detto – c'è l'opportunità di fare qualcosa di concreto per i cittadini meno abbienti”.
Perplesso sull'ampliamento, invece, Cosimo Burti per un doppio ordine di rischi: quello di privare le casse dell'Ente di una fetta di entrate e quello di estendere i lavori a settori in cui operano imprese che si occupano di manutenzione dopo avere vinto le gare d'appalto.
Un sì con riserva è arrivato da Alberto Palestro, per il quale il provvedimento poteva essere ulteriormente migliorato, mentre Stefania Salvo ha messo in evidenza tre criticità: manca una figura che controlli l'andamento dei lavori; non sono chiari i criteri che guideranno la composizione della graduatoria; manca l'individuazione di un costo orario della prestazione.
Per Carmen Castelluccio è chiaro che la misura è destinata alle persone maggiormente in difficoltà, che in questa maniera posso saldare il loro debito facendo qualcosa di utile per la città sentendosi protagonisti.
Meno favorevole, invece, Franco Zappalà che ha chiesto rassicurazioni sul fatto che il livello di reddito deve essere certo e che l'intervento non può riguardare lavori appaltati alle imprese, assicurazioni che sono arrivato dall'assessore Scrofani.
Dopo l'esame dei singoli articoli del regolamento e di una raccomandazione, il baratto amministrativo e la sua immediata esecutività sono stati approvati all'unanimità.
La modifica del regolamento di Polizia mortuaria prevede un prolungamento da 25 a 30 anni della durata di concessione di loculi, ossarietti e altre forme di sepoltura individuale, oltre all'introduzione di una riserva di posti per le persone con grave disabilità riconosciuta ai sensi della legge 104 del 1992 . La proposta è stata avanzata dalla commissione Servizi pubblici ed è stata illustrata in aula dal presidente Impallomeni. La “riserva” per le persone disabili, ha chiarito, deve essere applicata già in occasione dell'assegnazione e nuovi 1990 loculi, che avverrà a breve. La modifica è stato approvata col voto di tutti presenti.
Via libera all'unanimità, infine, anche per la mozione su racket e usura proposta da Acquaviva, che l'ha illustrata. La mozione, in sostanza, è una sintesi dei contenuti di un consiglio comunale aperto tenuto il 6 febbraio. Il documento prevede 4 punti: la costituzione di parte civile del Comune nei processi per estorsione o usura; la lotta all'abusivismo commerciali come forma di sostegno alle attività legali; agevolazioni tributarie a chi denunzia il racket e a chi non ospita macchine per il gioco d'azzardo elettronico; la stipula di un protocollo d'intesa con l'Associazione antiracket.