Siracusa, sì del Consiglio all'adesione alla "strada del vino del Val di Noto"
Via libera a due debiti fuori bilancio e all'adesione alla “Strada del vino del Val di Noto”: sono le tre delibere licenziate ieri sera dal consiglio comunale di Siracusa, riunito in seconda convocazione sotto la presidenza di Santino Armaro. Rinviate ad altra data le proposte relative al nuovo regolamento sul procedimento amministrativo e alla modifica del regolamento sui contributi alle società sportive dilettantistiche: prima che fossero affrontati questi due punti, infatti, tre esponenti della minoranza (Salvo Sorbello, Cetty Vinci ed Elio Di Lorenzo) hanno annunciato l'abbandono dell'aula. È così venuto a mancare il numero legale – che ieri era di 16 consiglieri – ma la causa va ricercata anche nelle numerose assenze nei settori della maggioranza.
Il primo debito fuori bilancio approvato per presa d'atto è stato quello vanatato dal “Circuito dei giovani artisti italiani” discusso nella seduta di giovedì. Si tratta di 12mila 35 euro di mancato pagamento di quote di adesione relative a prima del 2013, quando l'Amministrazione decise di non farne più parte. Il provvedimento e la sua immediata esecutività sono stati approvati a maggioranza e senza ulteriore dibattito.
Più consistente il secondo debito fuori bilancio, che ammonta a 103mila 386 euro compresi gli interessi e la rivalutazione monetaria, relativo all'esproprio della parte monumentale di palazzo Montalto. La vicenda risale al 1983, quando il Comune decise di entrare in possesso di quella zona del palazzo prospiciente via dei Mergulensi, e che dal punto di vista legale è stata definita nel 2015; nel 2002 il Tar aveva disposto la restituzione ai legittimi proprietari di una parte dello stabile. L'adesione del Comune all'associazione “Strada del vino del Val di Noto” nasce da un'iniziativa della commissione Attività produttive. Dunque, è toccato al presidente Giuseppe Impallomeni presentare la proposta e la sue possibili ricadute positive per la città. Per Impallomeni lo scopo non è solo economico ma anche culturale poiché, a fronte di una spesa di soli 2.500 euro l'anno, attraverso la partecipazione alle attività dell'associazione, già operativa da una decina di anni, si offre al territorio e a tutte le imprese la possibilità di avere una visibilità internazionale.