Sanità pubblica iblea, endoscopia digestiva in tilt: liste chiuse per colonscopie
Troppe richieste di esami, carenza di personale medico, nessuna convenzione dell’Asp di Ragusa con specialisti di endoscopia digestiva: è la triste realtà di un settore della sanità pubblica negli ospedali di Modica, Ragusa e Vittoria. Succede così che ad un paziente che deve effettuare una colonscopia, al Centro unico di prenotazione di Modica, venga risposto: le liste sono chiuse. Come dire: non possiamo farci niente, la situazione è questa. L’alternativa? Rivolgersi ad uno studio privato dove la colonscopia viene effettuata in giornata. Naturalmente, a pagamento.
Le risposte che arrivano dall’Asp di Ragusa non sono certamente confortanti: nei tre ospedali iblei, infatti, arrivano richieste di esami anche da fuori provincia. “Dobbiamo far fronte – afferma la dottoressa Nunziata Cosentini – alle esigenze di pazienti che si prenotano da Niscemi, Caltanissetta, Gela, oltre che da alcuni centri del Siracusano. Con la carenza di personale medico in endoscopia digestiva e in assenza di convenzioni con studi esterni in questo settore, non possiamo fare miracoli. D’altra parte è il sistema di prenotazioni che è tarato con le priorità e noi non possiamo intervenire”.
Cosa deve fare, allora, un utente del territorio ibleo? Perché non dare priorità alle richieste che arrivano dai centri della provincia di Ragusa e, solo successivamente, a quelle provenienti da altri territori? Sono domande che si pone un “comune” paziente quando ha necessità di eseguire un esame specialistico. Le risposte, più che tecniche o burocratiche, dovrebbero essere di natura pratica. Anche perché la sanità pubblica è un diritto del cittadino italiano. A meno che, in certe zone del Paese, non si vogliano mettere in discussione anche sacrosanti princìpi di uguaglianza.