Rete antiviolenza, a Siracusa si ricordano le vittime della mafia
Se nella città di Siracusa manca una via intitolata a Rita Atria, la diciassettenne testimone di giustizia morta suicida dopo la strage di via D'Amelio, è perché la richiesta della Rete antiviolenza di Raffaella Mauceri inoltrata al sindaco il 20 novembre del 2009, fu ignorata e inascoltata. Eppure le donne che, come la piccola Atria, hanno pagato con la vita la scelta di collaborare con la giustizia e non con la mafia, sono tante e sempre di più.
Onorare la memoria di queste vittime al pari di quella degli uomini, è un dovere particolarmente sentito dalla Rete antiviolenza che, martedì 21 marzo alle ore 10,00 nella propria sede di via Brenta 41, insieme al Comitato attivisti Siracusani (C.A.S.) aderisce all'iniziativa nazionale dall'associazione "Libera". Cosicché tutte e tre le sigle, nel primo giorno di primavera, celebreranno unite la XXII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Anche quest'anno, infatti, cittadini, associazioni ed istituzioni, si ritroveranno in tanti luoghi, creando in tutto il Paese un ideale filo di memoria, quella memoria responsabile che dal ricordo può generare impegno e giustizia nel presente. E per l’appunto, la Rete Centri Antiviolenza ha raccolto l'invito decidendo di diventare uno di quei luoghi (https://www.facebook.com/events/1850822335177431). Aprirà la cerimonia, con la presentazione dell’evento, la Presidente Daniela La Runa.
A seguire, gli interventi dei rappresentanti istituzionali e delle associazioni e, in particolare, l’intervento di Angelo Migliore già dirigente della Squadra Mobile di Siracusa e autore del libro “Come nasce una mafia. Nelle viscere della provincia babba”, e alcune testimonianze delle vittime di mafia. Chiuderà la cerimonia, la lettura dei nomi delle vittime.