Rosolini, sei ex consiglieri di maggioranza preparano il dopo Calvo
Iniziano le grandi manovre ad un anno dalle elezioni amministrative a Rosolini. A muoversi e sciogliere le riserve un gruppo di otto consiglieri comunali che “dopo una ponderata ma convinta e condivisa riflessione” hanno deciso di dar vita a una nuova esperienza politica che possa dar voce e rappresentanza concreta alla diverse anime che vivono la città di Rosolini. Il gruppo, al quale successivamente sarà dato un nome, è costituito da Francesco Arangio (nella foto), Vincenzo Paternò, Vincenzo, Vigna, Salvatore Giummarra, Carmelo Licitra, Adriano Giannì, Giovanni Monaco e Rosario Cavallo. “ L’obiettivo di questa nuova esperienza - si legge in una nota congiunta - non è quello di essere semplicemente un nuovo, avulso o asettico dalla realtà, ma un organigramma che si propone di ascoltare e dialogare con la società civile tutta, che si aggiorna e soprattutto muta e si evolve con essa, compresi i partiti e movimenti politici, le associazioni di categoria, il volontariato e il mondo dell’associazionismo, accogliendo quanti vorranno mettersi a disposizione per migliorare congiuntamente la nostra comunità. Vogliamo aggregare e dar spazio a tutte le risorse della comunità, a quelle persone che, ognuna con la propria esperienza e competenza, possono e vogliono contribuire con idee nuove a dare slancio alla nostra Città, senza mai disconoscere la paternità delle loro azioni. La politica che abbiamo vissuto in questi anni nella nostra comunità è lontana dall’ideale di politica che intendiamo noi. Abbiamo visto una politica sorda rispetto alle opinioni altrui, lontana dai valori della partecipazione e della condivisione. Valori che per noi rappresentano elementi fondamentali, attorno ai quali vogliamo impostare questo nuovo percorso, tenendo conto dell’opinione, del pensiero, delle idee di chiunque vorrà intraprendere in modo attivo e costruttivo questo nuovo cammino. Siamo convinti che l’ascolto, il confronto e il dialogo siano imprescindibili per la crescita di una comunità, per aprire gli occhi sui veri problemi e sui veri bisogni della nostra comunità e andare oltre, per gettare le basi e le condizioni per generare opportunità per tutti a prescindere dalle connotazioni o appartenenze politiche. La nostra città ha mille potenzialità che sino ad oggi sono rimaste tali, inespresse e inesplorate. Occorre ripartire proprio da li, insieme alla società civile, per valorizzare le nostre eccellenze nei tanti settori in cui è possibile dare slancio e ottenere importanti risultati, dall’agricoltura all’artigianato, dal turismo all’enogastronomia. Sentiamo forte la necessità di impegnarci intensamente per dare una svolta culturale, civica ed economica alla nostra comunità, e per questo chiediamo il contributo di tutte quelle persone che hanno la voglia di mettersi in gioco e dedicare le proprie energie in questa nuova esperienza, animati dal puro spirito di servizio ed interesse per il bene comune”. Nella nota non poteva mancare un velata polemica nei confronti dell’attuale primo cittadino Corrado Calvo ed evidenziare uno dei motivi che alcuni mesi addietro hanno spinto sei degli otto consiglieri (Francesco Arangio, Vincenzo Paternò, Vincenzo, Vigna, Salvatore Giummarra, Carmelo Licitra, Adriano Giannì), ad abbandona la coalizione di maggioranza e passare all’opposizione che da quel momento è diventata maggioranza in consiglio. “Torniamo – si legge - a mettere al centro il concetto del noi, lasciamo un passo in dietro l’IO. Non è di questo che la nostra società ha bisogno in questo momento socio-economico. Partiamo dalle persone, dalle buone idee, dal bene comune e dal senso civico di ognuno di noi. Così immaginiamo il nostro nuovo gruppo: come un’orchestra in divenire, in cui ogni elemento è indispensabile nel suo ruolo, piccolo o grande che sia, ciò per la buona riuscita dell’esibizione, infatti, per un direttore d’orchestra, se anche un solo suo strumentista non lavora insieme agli altri, potrà essere anche il più rinomato, ma non avrà successo”.