Catania, senza limiti il mercato del sesso: strade invase da prostitute
"L’ultimo blitz delle forze dell’ordine antiprostituzione risale a pochi giorni fa. Controlli che non hanno avuto l’effetto sperato tra gli abitanti ed i commercianti di interi quartiere che, la notte successiva, si sono ritrovati altre decine di ragazze pronte ad esercitare il mestiere più vecchio del mondo davanti alle proprie attività e alle proprie case. La vera novità, quindi, è che il mercato del sesso a Catania non ha limiti di tempo o di spazio. I luoghi dove costringere le ragazze a battere il marciapiede spuntano tantissimi e i clienti sono ancora più numerosi". A denunciarlo è la consigliera comunale Ersilia Savarino che prosegue: "La circonvallazione, via Dusmet, piazza Mancini Battaglia, Corso delle Provincie, viale Africa, via Tempio e molti altri luoghi ancora. Giovanissime con tanto di tacchi a spillo, minigonne vertiginose, pronte a mettersi in mostra. I clienti, a migliaia, si fermano in mezzo alla strada e nessuno sembra farci più caso: si accosta l’auto e si comincia la trattativa. Le ragazze aspettano il cliente giusto, aprono la portiera e via a consumare in una delle tante stradine vicine. Arterie poco illuminate ma quasi mai deserte. In alcuni casi il tutto si svolge davanti a scuole, piazze e perfino chiese. Poco importa se poi, l’indomani, per terra la gente trova fazzolettini e preservativi usati. Il racket della prostituzione rende e parecchio. L’offerta deve andare dietro ad una domanda sempre più grande e pressante. Il risultato? Non si aspetta più il calare del sole per mandare povere giovanissime sul marciapiede, sfruttate da gente senza scrupoli ed attirate in Italia, soprattutto dall’est Europa e dall’Africa, con il sogno di un lavoro normale e il miraggio di farsi una famiglia. Picchiate e seviziate, vengono costrette a prostituirsi quasi subito. Spesso gli sfruttatori non sono lontani dalle ragazze per controllarle costantemente e non perderle di vista nemmeno quando si allontanano con i clienti. Multe alla gente, a cui è vietato persino fermarsi con l’auto, oppure controlli sulle lucciole da parte delle forze dell’ordine, dimostrano che questa politica repressiva da sola non basta: per una prostituta fermata e tolta dalla strada altre cento sono pronte a prendere il suo posto. Il sintomo più evidente di questo squallido mercato è che ha un’offerta in costante aumento. Ecco perchè bisogna aiutare queste povere ragazze (e ragazzi) con un piano di interventi a cui chiedere la collaborazione di tutte quelle associazioni che operano in questo contesto".