La rapina in banca a Canicattini Bagni: presi due carlentinesi
Devono rispondere di rapina aggravata i due uomini residenti a Carlentinii che sono stati tratti in arresto dai Carabinieri della Stazione di Canicattini Bagni in esecuzione ad ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal Giudice per le indagini Preliminari di Siracusa su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa.
Si tratta di Giuseppe Sortino, 35 anni, attualmente detenuto presso la casa di reclusione di Ragusa per fatto analogo, e Angelo Monaco di 43, entrambi originari di Carlentini ià noti alle forze dell’ordine per i loro numerosi precedenti di polizia.
I due uomini, a conclusione di mirata e complessa attività investigativa finalizzata a contrastare il fenomeno dei delitti contro il patrimonio, condotta a stretta intesa con il pm Vincenzo Nitti, sono stati individuati quali autori di una rapina aggravata perpetrata il pomeriggio del 6 maggio scorso ai danni della filiale del Monte dei Paschi sita nel centro storico di Canicattini Bagni.
In particolare, erano circa le ore 15 del 6 maggio scorso quando Sortino e, a volto scoperto, accodandosi ad una cliente che stava facendo ingresso in banca, si introduceva all’interno e, dopo aver strattonato il direttore, minacciando una cassiera, si faceva consegnare il denaro contenuto nella cassa, ammontante ad oltre 16.000 euro.
Impossessatosi del denaro, intimando ai presenti di non muoversi, l’uomo usciva dalla banca ove, ad attenderlo a breve distanza pronto per darsi alla fuga, vi era Monaco a bordo di una vettura a lui in uso.
I Carabinieri sono riusciti in breve tempo a risalire all’identità di entrambi i rapinatori. In particolare, le attività investigative condotte hanno consentito di accertare che nel corso della mattinata Monaco aveva fatto un sopralluogo in zona, facendo ingresso in banca con la scusa di cambiare una banconota da 20 euro, circostanza alquanto curiosa considerato che in zona vi sono numerosi esercizi commerciali dove l’uomo avrebbe potuto agevolmente cambiare il denaro. Lo stesso, inoltre, al fine di accedere all’istituto di credito, aveva dovuto lasciare l’impronta del proprio pollice nell’apposito dispositivo di rilevamento delle impronte digitali: il dato, inviato al Ris, ha consentito di raccogliere inconfutabili elementi di colpevolezza nei suoi confronti.
Gli arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati associati presso le case circondariali di Ragusa e Siracusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.