L'8 marzo, le donne scioperano in tutto il mondo: non festa ma lotta
Da New York a Manila, da Mosca a Roma: in più di 40 Paesi oggi le donne hanno incrociato le braccia per uno sciopero 'globale', un'astensione dal lavoro fuori e dentro casa, e si sono riunite in cortei, veglie, assemblee, flash mob per dire no alla violenza di genere e alle discriminazioni. Per la prima volta dopo decenni, l'8 marzo non è più, o non è solo, la giornata delle mimose ma un momento di lotta. A partire dallo slogan, "Lotto marzo", scelto dalle attiviste di 'Non una di meno', versione nostrana del movimento ''Ni Una Menos' nato in Argentina. In Italia, l'iniziativa si è concretizzata anche in uno sciopero generale proclamato dai sindacati di base, che ha provocato disagi e ha diviso il mondo sindacale e politico. Striscioni anti-Trump si sono visti nelle manifestazioni a Manila, mentre in Bangladesh sono sfilate in corteo le donne sopravvissute all'acido. Problemi a Mosca, dove alcune delle femministe che protestavano davanti al Cremlino sono state fermate, e a Kiev, dove il corteo è stato attaccato da esponenti dell'opposizione. Simpatica iniziativa a Melbourne, in Australia, dove nei maggiori incroci i semafori hanno sostituito all'immagine dell'omino rosso, per indicare lo stop, quella di una donnina con la gonna. In Italia, migliaia di persone hanno risposto alla mobilitazione delle femministe di 'Non una di meno'. Cortei in una quindicina di città, comprese Milano e Roma, ma anche assemblee, nelle scuole e nei luoghi di lavoro: nella Capitale donne e ragazze hanno sfilato con accessori rigorosamente fucsia, il colore scelto dalle promotrici, ed erano presenti anche molti uomini. A Milano non ha lasciato indifferenti la 'Pagina bianca' di piazza Duomo, un enorme telo steso all'ombra della Madonnina per raccogliere testimonianze e messaggi di solidarietà contro la violenza di genere. Lo stop di 24 ore indetto dai sindacati di base si è avvertito soprattutto nei trasporti: nella Capitale sono state chiuse tutte le linee della metropolitana e si sono diradati gli autobus, con la conseguenza che il traffico è impazzito come sempre accade nelle giornate di sciopero del trasporto pubblico. Meno disagi nelle altre città. Lo sciopero ha diviso il sindacato (i confederali hanno preso le distanze) e anche il mondo politico, con le forze più a sinistra che lo hanno sostenuto e quelle di destra più critiche. Come il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, che ha definito lo sciopero di oggi "una burla", la deputata di Forza Italia Daniela Santanchè che ha parlato di "sciopero dannoso per l'Italia" e di "brutta deriva" o l'ex ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, per la quale lo sciopero danneggia le donne. Voce critica anche quella del ministro dell' Istruzione, Valeria Fedeli, un passato di sindacalista e di attivista per i diritti delle donne, che propende per la ricerca di soluzioni al problema della discriminazione di genere. Oggi non è comunque mancato il tradizionale appuntamento al Quirinale, bardato di mimose come ogni anno. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato che quella del femminicidio è ormai in Italia "un'emergenza sociale tragica e inquietante" e ha lanciato un appello agli uomini a "mettersi in discussione e rinunciare a ogni forma di riserva mentale". La presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, ha fatto mettere le bandiere a mezz'asta a Montecitorio, per ricordare le vittime di femminicidio e i loro orfani, mentre il presidente del Senato, Pietro Grasso, si è rivolto alle parlamentari a inizio seduta dicendo: "Auguri per la festa e vicinanza per la lotta".