Sicilia: accordo con lo Stato, ricorso alla Consulta sulla Legge di stabilità
L'esecutivo siciliano ricorre alla Corte Costituzionale contro il comma 528 della Legge di stabilita' 2017, che rischia di neutralizzare i benefici dell'accordo Stato-Regione del dicembre scorso, che, nelle intenzioni della Giunta Crocetta, avrebbe dovuto rimettere in sesto i conti regionali. I conti sono presto fatti, anche secondo i tecnici di Palazzo d'Orleans: con una stima sui redditi regionali del 2015, la Regione incasserebbe dallo Stato 4,2 miliardi nel 2016, 5 miliardi nel 2017 e 5,3 miliardi nel 2018.
Il prelievo dello Stato passerebbe da 3,6 miliardi del 2016 a 2,2 del 2018. Una differenza di 1,4 miliardi in meno compensata pero' dal prelievo forzoso che con l'ultima Legge di Stabilita' lo Stato estende al 2020 che e' superiore a 1,5 miliardi. Della incongruenza si e' dunque accorto la squadra del governatore che il 15 febbraio ha fatto ricorso alla Consulta. Il segretario generale della Cgil siciliana Michele Pagliaro parla di "bluff" e di "gioco delle tre carte del governo nazionale, come se non ci fosse piena consapevolezza della gravita' della crisi finanziaria in Sicilia. Il nostro auspicio e' che la Regione vada fino in fondo e faccia valere i suoi diritti".