Diminuiscono le richieste di mutui in Sicilia, sulla scia del calo italiano
Diminuiscono le richieste di mutuo in Italia, e la Sicilia mostra lo stesso trend. Nonostante questo ancora si registra un aumento del volume delle erogazioni grazie soprattutto ad un’ottima partenza del 2016, che ha permesso alla media nazionale di chiudere con un incremento superiore al 26%. La Sicilia ha fornito un contributo superiore al 6%, che le hanno fatto guadagnare il nono posto nella classifica delle Regioni italiane. Secondo le analisi condotte dagli osservatori dei principali siti di comparazione online, nell’isola sono cresciute le ricerche di prodotti online, come il mutuo chebanca o simili, con una netta preferenza accordata soprattutto ai prodotti dotati di tasso fisso. In che modo hanno contribuito le varie province siciliane e quale è stata quella che ha guadagnato il primo posto regionale per volume di mutui erogati? Il primo posto va senza alcun dubbio a Ragusa che ha raggiunto un +72,8% seguita molto da vicino da Enna che ha vissuto un aumento che ha sfiorato un eccezionale +72%. A una discreta distanza, di oltre 20 punti percentuali, troviamo la provincia di Messina che ha sfondato la soglia di un +50% e a seguire troviamo Siracusa che supera un +44%. Con Trapani scendiamo al di sotto della soglia del 40%, ma arriva ugualmente ad un buon +37,9%. Quindi in coda troviamo le restanti province, divise tra loro da circa 8 punti percentuali, ma distanziate da quasi 10 da Trapani. Per la precisione troviamo all’ultimo posto Caltanissetta che a malapena supera il 20%, ma che viene preceduta al penultimo posto, con uno scarto di appena mezzo punto, da Catania. A circa 5 punti più in Avanti troviamo Palermo che arriva a un aumento di circa 25,3 punti percentuali. Quindi c’è Agrigento che nei primi 9 mesi dell’anno arriva a +28,3%. I dati denotano un cambio di passo significativo, con un forte rallentamento delle richieste di mutuo soprattutto registrato nel periodo estivo. Sicuramente l’aumento dei tassi sottostanti a quello fisso, che i è fatto registrare a fine di anno, non riuscirà a contribuire ad una ripresa prolungata delle richieste dei mutui, per cui gli esperti si attendono un trend in peggioramento, che potrebbe non dare sostegno alla possibile, ma mai avvenuta, ripresa immobiliare.