Stent scaduti al Cannizzaro di Catania, chiesto il giudizio per 5
Parte civile, in qualità di parte lesa, e responsabile civile, chiamata in solido all'eventuale risarcimento del danno per la posizione di uno degli indagati. E' il doppio ruolo che rivestirà l'Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania nell'udienza preliminare nata dall'inchiesta sul presunto impianto nelle arterie di sette pazienti, durante interventi di angioplastica, di stent medicali contenenti farmaci antiproliferazione già scaduti di validità. Davanti al Gup Fabio Digiacomo compianoil primario dell'unita' di Emodinamica dell'ospedale, Alfredo Ruggero Galassi, e a due cardiologi dello stesso reparto, Salvatore Adriano Azzarelli e Michele Giacoppo. Il procuratore aggiunto Michelangelo Patanè e i sostituti Marco Bisogni e Agata Consoli hanno chiesto il loro rinvio a giudizio ipotizzando per il primario i reati di abuso d'ufficio e somministrazione di farmaci guasti, contestazione quest'ultima mossa anche agli altri due medici indagati anche per delitto colposo contro la salute pubblica. Chiesto il giudizio anche di due fornitori: Alessandro Pilo e Salvatore Costanzo per avere consegnato, rispettivamente, quattro e tre stent con validità inferiore ai due-terzi del periodo massimo stabilito dal fabbricante. Il reato ipotizzato dalla Procura nei loro confronti è di frode nelle pubbliche forniture. Il Gip ha rigettato le richieste di alcune associazioni di categoria e ha accolto quella di costituzione di parte civile dell'Azienda Cannizzaro, rappresentata dall'avvocato Tommaso Tamburino, e di due pazienti. Quest'ultimi hanno poi chiesto e ottenuto chiamare nel processo lo stesso ospedale come responsabile per la posizione del primario. Il Gip ha disposto quindi il rinvio dell'udienza preliminare al prossimo 10 maggio per notificare l'avviso di responsabile al Cannizzaro.