Floridia, domenica la presentazione dell'ultimo libro di Giovanna Marino
Domenica prossima, alle 17.30, nella sala conferenze del Museo etnografico N. Bruno a Floridia, si terrà la presentazione del libro ‘Il tempo della memoria. Credenze popolari siciliane’ della scrittrice e giornalista Giovanna Marino.
Dopo il saluto delle autorità e della direttrice del Museo, Cetty Bruno, il semiologo Salvo Sequenzia e l’etnografo Mario Lo Nero illustreranno al pubblico l’opera della Marino.
Il saggio di Giovanna Marino si inserisce all’interno di un versante dell’antropologia culturale che studia miti, credenze e tradizioni popolari secondo una prospettiva comparativista, ricorrendo non solo allo studio delle fonti orali e scritte e alla documentazione offerta dalla tradizione, ma anche all’uso dell’intervista e dell’inchiesta, secondo un approccio di tipo giornalistico.
Il lavoro della Marino costituisce, in tal senso, un racconto etnografico tra antropologia e giornalismo nel quale colpisce un amore autentico per la sua terra e per ciò che la caratterizza essenzialmente, la cultura popolare, espressione di un inesauribile patrimonio di miti, di riti, di usi e di costumi, di sapienza e di dialogo millenario con civiltà e culture che hanno fecondato l’isola trasformandola in un eccezionale ed unico palinsesto culturale.
Questo lavoro così attento di indagine e di analisi, nel quale partecipazione affettiva e rigore scientifico si alimentano l’un l’altro, si configura come un percorso di conoscenza delle proprie radici, una ricerca identitaria insieme personale e culturale che scandaglia credenze e superstizioni legate, per esempio, ai ‘ciarauli’ (gli incantatori di serpenti e guaritori legati al culto di San Paolo), al malocchio, alle ‘truvature’, agli spiriti, al potere miracoloso di piante, metalli e pietre, ai misteri legati ai santi e alle divinità pagane, alle stelle e ai pianeti, all’uso di certi amuleti e alla recitazione di formule magiche per guarire da malattie esantematiche o da influssi maligni.
Il materiale studiato dalla Marino nella sua opera rappresenta una vera e propria enciclopedia della cultura folclorica siciliana, che la studiosa analizza con rigore scientifico ma con animo sempre appassionato, convinta che «il popolo è il solo depositario delle sue tradizioni».
La direttrice del Museo etnografico, Cetty Bruno, ha dichiarato: «La presentazione del prezioso studio di Giovanna Marino non poteva mancare nella programmazione delle attività museali, in quanto questo libro rappresenta, nella sua rigorosa ricerca, un documento importante che ci consente di leggere e di interpretare aspetti salienti della cultura popolare iblea».
«Il libro di Giovanna Marino – così afferma il semiologo Salvo Sequenzia recensendo l’opera - nell’umile misurata saggezza che ne istruisce il messaggio, lancia un avvertimento, che è anche un monito, lo stesso monito che, qualche decennio fa, lanciò lo studioso Aby Warburg in un magistrale saggio dedicato a Il rituale del serpente praticato delle popolazioni amerinde, rituale che ha moltissime affinità con le pratiche dei ciarauli siciliani: bisogna proteggere il sapere magico-fantastico che presiede al nostro essere nel mondo dagli attacchi del pensiero omologante contemporaneo».