Modica, rottamazione cartelle esattoriali: polemica tra amministrazione e PD
La polemica sulla mancata rottamazione delle cartelle esattoriali da parte del Comune di Modica fa registrare la replica dell'assessore Giannone e del sindaco Abbate alla nota del Pd. "La rottamazione delle cartelle esattoriali – precisa l’Assessore al Bilancio Enzo Giannone - è la possibilità concessa ai contribuenti di poter richiedere la definizione agevolata dei debiti Equitalia (Riscossione Sicilia), notificati dal 01 gennaio 2000 al 31 dicembre 2016, ma non pagati entro i termini previsti. La legge ha permesso ai Comuni, tramite apposita delibera, di estendere questa agevolazione anche alle ingiunzioni di pagamento. A Modica dal 2000 al 2010 la rottamazione è fruibile anche per i tributi comunali mentre (multe stradali fino al 2015) dal 2011 al 2016, periodo in cui la riscossione è passata nelle mani del Comune, è necessario adottare una delibera. Il Comune di Modica non ha aderito per una serie di ragioni che si possono riassumere in tre punti: si creerebbe un buco di bilancio che potrebbe essere deleterio per un Comune che, pur tra mille difficoltà, sta venendo fuori da una situazione non facile. Se da un lato avremmo un beneficio immediato di cassa ( il cittadino dovrebbe pagare tutto entro il 2018 ed un 70% entro il 2017), dall’altro ciò potrebbe compromettere la tenuta del piano di riequilibrio venendo a mancare parte de i residui attivi iscritti nei bilanci dell’Ente senza che lo Stato rimborsi il mancato introito.
Il beneficio per i contribuenti, del resto, sarebbe irrisorio perché le ingiunzioni sono state fatte partire solo a fine 2016.. Il numero dei cittadini che potrebbe quindi usufruire della rottamazione sarebbe minimo. Ed in ogni caso ciò porterebbe alla terza motivazione per cui Modica non ha aderito: la creazione di una sorta di ingiustizia sociale nei confronti di chi, invece, ha pagato e sta continuando a pagare i propri debiti. Il Comune di Modica ha concesso, e tutt’ora concede, la possibilità di una maxi rateizzazione dilazionata in 10 anni per dare la possibilità a tutti di poter regolarizzare la propria posizione. Riteniamo che un provvedimento del genere sia già un ottimo strumento per il cittadino”.
“Ancora una volta il PD - aggiunge il sindaco - è fuori da ogni realtà. I democratici dimenticano forse che durante la loro legislatura al governo della città di Modica hanno accertato e quindi iscritto a bilancio non solo l’imponibile ma anche gli interessi e le sanzioni. Gli stessi debiti iscritti però sono stati passati alla Serit che andrà in automatico a rottamare le cartelle creando un buco di bilancio. Da parte nostra abbiamo dato la possibilità di aderire alla maxi rateizzazione in 10 anni. Il PD nazionale ha messo in campo un provvedimento che va a pesare sulle spalle degli Enti Locali. Perché i signori del PD non valutano a questo punto la possibilità di mettere a disposizione degli Enti Locali i propri finanziamenti pubblici per coprire i buchi di bilancio che stanno creando? Invitiamo ancora una volta i cittadini che non l’abbiano ancora fatto ad aderire alla maxi rateizzazione “.
Non si è fatta attendere la risposta del Pd.
Prendiamo atto - afferma un documento dei Democratici - della solerte replica dell'amministrazione comunale alla nostra domanda sulla mancata applicazione da parte del Comune di Modica della normativa sulla rottamazione delle cartelle esattoriali.
Apprezziamo la pacata risposta dell'assessore al ramo, anche se continuiamo a essere dell'idea che per l'ente sarebbero di maggiore beneficio somme certamente introitate, anziché cifre iscritte virtualmente alla voce entrate da riscuotere (a fronte di spese certe) tenuto conto che il vero problema del Comune di Modica è la perenne mancanza di liquidità più che la ragionieristica redazione di un bilancio che è un’esclusiva incapacità di questa amministrazione.
Al di là della contraddizione in cui cade l'assessore quando sostiene da un lato che togliere la parte sanzionatoria nei ruoli non pagati creerebbe squilibri nel bilancio e dall'altro che si tratta di somme irrisorie (...) apprendiamo che il Comune non sta procedendo se non in minima parte a riscuotere coattivamente le somme che i cittadini morosi non hanno pagato e riteniamo che questo, più che concedere facilitazioni per il rientro dai debiti, sia la vera ingiustizia nei confronti dei cittadini che pagano puntualmente.
Ben altro tono usa il sindaco il quale, come già in altre occasioni, vuole entrare apertamente in polemica con il Pd.
A costui ci permettiamo di correggere alcune inesattezze su cui ha basato le sue dichiarazioni:
1) la nostra amministrazione a guida Buscema ha rottamato la riscossione a mezzo Serit e ha preferito potenziare gli uffici tributi e provvedere a un sistema di riscossione che permettesse un rapporto diretto tra l'ente e cittadini che tenesse conto delle loro reali difficoltà nel pagare i tributi;
2) il Comune, all'atto della chiusura del rapporto con la Serit, vantava nei suoi confronti un credito di diversi milioni del quale si sono perse le tracce dato il disinteresse dell'attuale amministrazione.
Al sindaco, che oggi rispolvera una vena populista a sette stelle quando sproloquia di finanziamenti ai partiti da devolvere agli enti locali, possiamo infine rivolgere l'invito di cominciare a dare l'esempio azzerando le indennità di carica dei membri della giunta e del consiglio comunale, o meglio, a ripristinare l'azzeramento che aveva già adottato la nostra amministrazione e che è stata tra le prime cose (oltre a far ricrescere i buchi di bilancio) che lui ha abolito.