Vibo Valentia, confermato carcere duro a presunto boss Tripodi
Resta in regime di carcere duro (41 bis) il presunto boss di Vibo Valentia Marina e Portosalvo, Nicola Tripodi, 69 anni, ritenuto capo dell'omonimo clan attivo anche a Roma. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso avverso l'ordinanza con la quale il Tribunale di Sorveglianza della capitale aveva confermato quanto disposto dal Ministero della Giustizia in accoglimento di una richiesta formulata dal pm della Dda di Catanzaro, Pierpaolo Bruni. Nicola Tripodi, condannato in appello a 8 anni di reclusione con il rito abbreviato quale capo e promotore dell'omonima associazione mafiosa, e' stato ritenuto pericoloso socialmente ed in grado, in regime di detenzione ordinaria, di impartire direttive ai familiari ed agli affiliati rimasti in liberta'. Da qui la sottoposizione ai rigori del carcere duro previsti dall'ordinamento penitenziario italiano per motivi di ordine e sicurezza pubblica.