Consiglio comunale aperto, tutti d'accordo: difendere gli ospedali di Modica e Scicli
Alla chiamata del presidente del Consiglio di Modica, Roberto Garaffa, e del sindaco, Ignazio Abbate, hanno risposto tutti i rappresentanti del comprensorio modicano e quelli del Siracusano interessati al potenziamento degli ospedali riuniti Modica-Scicli. Nella sala convegni del nosocomio modicano si è svolto domenica mattina il Consiglio comunale aperto convocato dopo le notizie riguardanti il declassamento dell'ospedale "Maggiore" di Modica e l'intervento del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. All'assemblea sono stati presenti i parlamentari nazionali, Venerina Padua, Maria Lucia Lorefice, i parlamentari regionali, Orazio Ragusa, Giorgio Assenza, (Nello Di Pasquale ha informato della sua assenza), il direttore generale dell’Asp, Maurizio Aricò e il direttore sanitario del “Maggiore” di Modica, Piero Bonomo.
Presenti i sindaci di Modica, Scicli e Rosolini, il vice sindaco di Modica, e l’assessore alla cultura del comune di Modica, Orazio Di Giacomo, gli assessori del comune di Pozzallo, Francesco Ammatuna e Giorgio Scarso con il presidente del consiglio comunale di Pozzallo, Antonio Zocco Pisana; presenti il presidente del consiglio comunale di Scicli, Danilo De Maio, i consiglieri comunali Modica, Giorgio Falco, Luigi Giarratana, Lorenzo Giannone, Mario Abbate, Giovanni Spadaro, Vito D’Antona, Tato Cavallino, Giovanni Scucces, Giuseppe Grassiccia, Giovanni Rizzarello, Michele Polino, Claudio Gugliotta, Andrea Rizza, Andrea Caruso, Giorgio Belluardo, Piero Covato, Giorgio Modica, Massimo Puccia, Ivana Castello. I consiglieri del comune di Scicli Edoardo Morana, Consuelo Pacetto, Resi Iurato, Licia Mirabella, Daniele Alfano ed Emanuele Scala.
Il dibattito, dopo l'intervento del sindaco di Modica, Ignazio Abbate, che ha ripercorso le tappe di una decisione contestata e frutto - secondo quanto è stato detto - di numeri inattendibili arrivati all'attenzione dell'assessore regionale alla Sanità, Gucciardi, ha esaminato i vari aspetti della vicenda. Sono stati posti sul tappeto la pesante ingerenza della politica, la mancata considerazione delle professionalità e del lavoro svolto al "Maggiore", gli investimenti che sono stati fatti sia a Modica che a Scicli. E, soprattutto, le esigenze di un comprensorio che supera i 150.000 abitanti.
E' stato deciso, al termine dell'assemblea, di stilare un documento condiviso dai sindaci e dai consigli comunali del comprensorio e da quei comuni del Siracusano che intendono sostenere il potenziamento del polo ospedaliero Modica – Scicli. Documento che deve essere approvato, in seduta ordinaria, dai civici consessi. Altra proposta finale: la richiesta ai sindaci, ai presidenti dei consigli comunali, ai parlamentari regionali e nazionali del territorio perché trasmettano un invito urgente all’Assessore Regionale alla Sanità, Baldassarre Gucciardi, e alla Ministra della Sanità, Beatrice Lorenzin, per affrontare nello specifico il tema oggetto del consiglio comunale aperto.
Due ore e mezzo di lavori e diciassette interventi, che sono stati aperti dal presidente del consiglio comunale di Modica, Roberto Garaffa che ha illustrato una cronistoria della vicenda e per ultima la notizia secondo la quale la Ministra Lorenzin ha deciso con l’assessore regionale alla Sanità, Gucciardi, di rendere “spoke” il polo ospedaliera Modica- Scicli, declassato a nosocomio di base.
Il presidente Garaffa ha avvertito di non abbassare la guardia e monitorare la situazione. Ha fatto appello perché le istituzioni provinciali possano essere unite per affrontare in modo coeso questa battaglia.
L'assemblea aperta di domenica, comunque, è da considerare un primo passo per chiudere a favore del polo ospedaliero Modica-Scicli una vicenda che sarà conclusa solo quando sarà messo nero su bianco su un documento che dovrà avere come obiettivo finale un'offerta sanitaria che tenga conto, innanzitutto delle richieste sanitarie del territorio senza vanificare gli investimenti già fatti e le professionalità esistenti: tra queste - come è stato affermato - il laboratorio analisi e il reparto di malattie infettive dell'ospedale "Maggiore". Una questione aperta, dunque, sulla quale la classe politica del territorio (presente in maniera massiccia al Consiglio comunale aperto) deve essere vigile e disposta ad affrontarla in maniera concorde e unitaria, mettendo da parte favoritismi e interessi elettoralistici.