Ndrangheta: operazione "Provvidenza", sventato un omicidio
Il clan Piromalli non ammetteva intormissioni nei suoi affari e pianificava l'eliminazione fisica dei concorrenti. Cosi' il clan aveva deciso l'eliminazione di un rivale che si ritenenva responsabile dell'agguato subito da due affiliati, ma l'intervento delle forze dell'ordine ha impedito che il delitto fosse compiuto. L'episodio e' negli atti dell'operazione "Provvidenza" del Ros dei Carabinieri, che stamane ha portato all'arresto di 33 persone. Il copmpito di organizzare le azioni punitive era affidato a Girolamo Mazzaferro, esponente storico della cosca. Era lui a decidere, secondo i magistrati della Dda reggina, gli agguati o azioni intimidatorie nei confronti delle compagini criminali che osavanoi interferire sul controllo delle banchine e dei piazzali dello scalo portuale di Gioia Tauro, ounto nevralgico degli ingenti traffici di cocaina che la 'ndrangheta gestisce con i cartelli colombiani della droga. Le indagini avrebbero evidenziato lo scontro tra i Piromalli e Domenico Stanganelli, gia' organico alla cosca Mole', un tempo alleata al clan, per il controllo di alcuni gruppi specializzati nella gestione e fuoriuscita delle partite di cocaina dal porto. Il dissidio aveva fatto registrare due attentati a colpi di arma da fuoco ai danni di Gaetano Tomaselli e Giuseppe Antonio Trimboli, uomini dei Piromalli e dipendenti della societa' Mct che gestisce le operazioni di transhipment all'interno dello scalo portuale. I vertici dell'organizzazione, tra cui Girolamo Mazzaferro e Francesco Cordi', avrebbero organizzato un gruppo di fuoco, pianificando l'omicidio di Michele Zito, braccio destro di Stanganelli, individuato come esecutore materiale dell'azione intimidatoria. Ma la ritorsione fu scongiurata grazie ad una serie di servizi predisposti sul territorio dalle forze di polizia e per l'arresto della vittima designata.