Nella chiesa di San Michele
Giornalisti, celebrata a Scicli la ricorrenza di San Francesco di Sales
La ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, è stata celebrata martedì sera, a Scicli. L'occasione è stata data - come è successo negli ultimi anni - dall'impegno della collega Pinella Drago che, nel ricordo del marito, Santo Vanasia (scomparso nel 2006), insieme all'Assostampa di Ragusa, ha chiamato a raccolta un nutrito gruppo di colleghi. Nella Chiesa di san Michele è stata celebrata la santa Messa da don Ignazio la China. Erano presenti, tra gli altri, il prefetto di Ragusa Maria Carmela Librizzi, il questore Giuseppe Gammino, il comandante provinciale dei Carabinieri Federico Reginato, il comandante della Compagnia carabinieri di Modica, Edoardo Cetola, il dirigente del Commissariato di Polizia di Modica, Nicodemo Liotti, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Claudio Solombrino, il comandante della Tenenza della Finanza di Modica, Alessandro Salvatore, il sindaco di Scicli, Enzo Giannone e il segretario regionale dell’Assostampa, Alberto Cicero.
L’occasione è stata utile per discutere del messaggio di Papa Francesco per la giornata delle comunicazioni sociali. Nella sua omelia don Ignazio La China ha riflettuto sulle parole del Papa che invita ad “oltrepassare quel sentimento di malumore e di rassegnazione che spesso ci afferra, gettandoci nell’apatia, ingenerando paure o l’impressione che al male non si possa porre limite”.
Al termine della Santa Messa celebrata anche in omaggio dei giornalisti defunti che con la loro opera hanno contribuito alla crescita della categoria, il segretario provinciale dell’Assostampa Ragusa, Gianni Molè, ha ripreso il messaggio di Papa Francesco di ‘comunicare speranza e fiducia’.
“Bisogna spezzare il circolo vizioso dell’angoscia e arginare la spirale della paura, frutto dell’abitudine a fissare l’attenzione” sulle cattive notizie: guerre, terrorismo, scandali e fallimenti nelle vicende umane. Non bisogna ignorare i drammi del nostro tempo, come le moltitudini di migranti che cercano a fatica una terra che li accolga, o le disuguaglianze sociali che spingono i poveri sempre più in basso. L’obiettivo non è di promuovere una disinformazione in cui sarebbe ignorato il dramma della sofferenza, né di scadere in un ottimismo ingenuo che non si lascia toccare dallo scandalo del male”; al contrario, lo sforzo deve essere orientato a oltrepassare quel sentimento di malumore e di rassegnazione che spesso ci afferra e a coniugare un’informazione corretta e di qualità al servizio della comunità”.