Spese pazze all'Ars, in Appello condanna per Maira: dovrà risarcire la Regione
I giudici d'appello della Corte dei Conti di Palermo con sentenza 1/2017 hanno condannato Rudy Maira, ex capogruppo dell'Udc e del Pid, a risarcire la Regione con 407 mila euro per l'utilizzo non a fini politici dei fondi per i gruppi parlamentari all'Ars. L'indagine, che ha anche portato a un procedimento penale, ancora in corso, è stata condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia Tributaria di Palermo. I giudici contabili hanno respinto il ricorso e confermato la sentenza di primo grado. Lungo l'elenco delle spese contestate al capogruppo. Come il noleggio per oltre 100 mila euro per tre Audi A6 utilizzate dallo stesso Maira e dal deputato Fausto Maria Fagone. I leasing delle vetture erano illegittimi dal momento che i due deputati, residenti fuori dalla provincia di Palermo, percepivano già i rimborsi per raggiungere il capoluogo siciliano. Rudy Maira dovrà restituire anche l'equivalente del conto al bar e alla bouvette all'Ars dell'Udc e del Pid: circa 16 mila euro. Così come le spese telefoniche del gruppo non dovute visto che i deputati ricevono per le telefonare un rimborso di 4.150 euro l'anno. Tra le spese contestate anche i 200 mila euro dati ai deputati Salvatore Cascio, Totò Cordaro, Antonino Dina, Marco Lucio Forzese, Giuseppe Gianni, Giuseppe Lo Giudice, Orazio Ragusa, Anna Maria Caroni, Santo Catalano. Chiudono la lista delle spese ritenute illegittime i soldi versati per far celebrare cinque messe di suffragio per il padre del presidente dell'Ars Francesco Cascio nella parrocchia di Sant'Eugenio Papa.