Catania, 16 arresti per traffico di droga
Retata antimafia a Catania. La polizia di Stato ha dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso e associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini condotte dalla Squadra mobile di Catania, hanno permesso di sgominare un gruppo criminale che, sotto la protezione della cosca mafiosa Cappello-Bonaccorsi, gestiva un fiorente traffico di droga ed una piazza di spaccio secondo un consolidato modello di tipo militare costituito da vedette, pusher e custodi della droga.
I soggetti coinvolti sono Sebastiano Sardo, 30 anni, Francesco Boncaldo, 41 anni, Salvatore Boncaldo,42 anni, Salvatore Antonio Giuffrida, 37 anni, Vincenzo Massimiliano Guardo, 37 anni, Tano Mirabella, 76 anni, Antonino Nicolosi, 58 anni, Giuseppe Romano, 26 anni, Carmelo Sardo, 34 anni, Luca Davide Sardo, 26 anni, Gaetano Torrisi, 42 anni, Francesco Troina, 46 anni, Michele Zanti, 23 anni, Sebastiano Zanti, 30 anni, Salvatore Giardini, 48 anni e Giuseppe Ternullo, 28 anni.
Il gruppo criminale, sotto la protezione della cosca mafiosa Cappello-Bonaccorsi, gestiva il fiorente traffico di droga e una piazza di spaccio nel rione catanese di San Cristoforo, dove venivano smerciate cocaina e marijuana. Il capo del gruppo si occupava del pagamento degli "stipendi" agli affiliati, sia liberi che detenuti, occupandosi anche delle spese legali. Lo smercio della sostanza stupefacente, ceduta a singole dosi o in "pezzature" piu' grandi, era particolarmente fiorente e poteva fruttare, mensilmente, fino a 100.000 euro. Nel corso delle indagini, a riscontro dell'attivita' tecnica, sono stati effettuati alcuni ingenti sequestri di sostanza stupefacente ed e' emersa la disponibilita' di numerose armi, utilizzate per affermare il peso e il controllo del gruppo sul territorio nonche' per la gestione della piazza di spaccio. Ad uno degli arrestati, sulla scorta di intercettazioni, supportate dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia - anche del gruppo antagonista dei Santapaola-Ercolano - e' stato contestato anche il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, in quanto ritenuto affiliato al clan Cappello-Bonaccorsi, in particolare alla frangia dei "Carateddi".