Rapine e furti, emergenza criminalità a Pachino e Portopalo
Ribolle la microcriminalità nella zona sud della provincia di Siracusa. E' l'emergenza che oggi vivono i cittadini di Pachino e Portopalo, ma anche a Rosolini non si dormono sonni tranquilli, tra furti e auto che vanno in fiamme. La realtà che maggiormente preoccupa, però, è Pachino, un tempo feudo incontrastato dei Cursoti catanesi, che storicamente hanno controllato il mercato del pesce di Portopalo, e del clan netino facente capo ad Antonino Trigila, alias "Pinnintula". Ma se oggi i boss sono in carcere, sono adesso le nuove leve a tentare di prendere in mano il territorio. Dallo spaccio della droga, alle rapine , ai furti. La microcriminalità alza il tiro anche nella piccola Portopalo, d'inverno al di sotto dei quattromila abitanti. A dicembre si sono registrati una serie di episodi inquietanti. Giorno 16 viene commesso un furto alla "Rosa dei Venti". Due giorni dopo i malviventi tentano un colpo alla parafarmacia di Cettina Montalto in via Principe di Piemonte, ma il colpo fallisce. Il 20 dicembre scorso, i ladri tentano di portare via merce dall'azienda ittica Cavarra, ma anche questa volta i malviventi rinunciano al colpo. Alla vigilia di Natale, viene danneggiata la porta d'ingresso di uno stabile in via Carlo Alberto. Poi una serie di esplosioni di bombe carta, a scopo intimidatorio. E' comunque paradossale in quanto in paese ci sono tantissime telecamere di videosorveglianza, quindi sarebbe facile identificare i responsabili di azioni delittuose.
Nella vicina Pachino, la situazione è ancora più grave. E' di ieri la notizia di 5 persone indagate per una tentata estorsione a un ristoratore di Marzamemi. Con l'intimidazione volevano che la vittima non aprisse la sua attività. Così la Procura di Siracusa ha notificato la chiusura delle indagini nei confronti di Nicola Bisonte, 28 anni; Teodoro Bisonte, 69 anni; Alin Sebastian Moise, 20 anni; Giuseppe Lorefice, 54 anni; Corrado Novello, 47 anni, tutti pachinesi. Secondo la Procura di Siracusa gli indagati, dal marzo dello scorso anno, avrebbero provocato dei danni ad un ristorante, tra cui l'esplosione di una bomba carta sul tetto del locale, per costringere il titolare a rinunciare alla sua attività.
Sempre a Pachino non sono stati ancora individuati i due complici della rapina alla tabaccheria di Mario Borgh, assicurando alla giustizia solo uno dei presunti rapinatori, Corrado Busà. Poi alla vigilia di San Silvestro una fallita rapina alla Bcc di via Pascoli, perchè viene azionato il sistema d'allarme.
E non è tutto. Nella notte di Capodanno, il titolare di un locale della Balata è stato costretto a consegnare l'incasso della serata ad un malvivente che gli ha puntato la pistola a notte fonda. Il bottino sarebbe stato di 6 mila euro. In tutto questo contesto c'è un "fermento" della criminalità che va stroncato sul nascere.