in una sparatoria nella notte
Lo cercavano in Germania, Amri ucciso da un poliziotto di Canicattini Bagni a Sesto San Giovanni
E' Anis Amri, il killer di Berlino, l’uomo ucciso questa notte a Sesto San Giovanni. Il terrorista tunisino è morto durante uno scontro a fuoco con la polizia alle 3 di questa notte in seguito a un normale controllo. Secondo le prime informazioni l’uomo ha estratto una pistola e sparato agli agenti di una volante. I poliziotti hanno risposto al fuoco uccidendolo. Nel suo zaino è stato trovato un biglietto del treno dalla Francia: si ipotizza, dunque, che fosse appena arrivato in Italia.
Secondo quanto riferito dalla polizia, la volante si sarebbe fermata di fronte alla stazione di Sesto San Giovanni per un normale controllo. Amri, che era a piedi, alla richiesta di mostrare i documenti ha tirato fuori una pistola dallo zaino e ha sparato a un poliziotto, colpendolo a una spalla. A quel punto gli agenti hanno risposto al fuoco, sparando all’uomo, poi deceduto. Il poliziotto colpito alla spalla è stato portato all’ospedale di Monza: le sue condizioni non sarebbero gravi.
"Noi guardiano a questi due ragazzi come persone straordinarie, di giovanissima età, che facendo semplicemente il loro dovere hanno reso un servizio straordinario alla comunità. Penso sinceramente di poter interpretare il sentimento del nostro Paese nel dire loro che l'Italia è a loro grata": così il ministro dell'Interno, Marco Minniti, nella conferenza stampa al Viminale, parlando dei due poliziotti protagonisti dell'uccisione del killer di Berlino, Cristian Movio e Luca Scatà. Ed è stato proprio quest'ultimo, 29 anni, originario di Canicattini Bagni e agente in prova al Commissariato di Sesto San Giovanni, ad uccidere il terrorista Anis Amri.
"Ringrazio Dio che sia vivo. E' un ragazzo coraggioso e ha fatto il suo dovere". Lo dice Giuseppe Scatà, dipendente comunale di Canicattini Bagni, il padre di Luca Scatà, l'agente di polizia coinvolto nella sparatoria in cui è rimasto ucciso il tunisino accusato della strage di Berlino. "Quando l'abbiamo sentito al telefono stamattina presto - racconta - non sapeva ancora che il ragazzo morto fosse l'attentatore".