Palermo, cento auto al mese rubate ed estorsioni: 25 arresti
Operazione della polizia di Palermo, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo Direzione distrettuale antimafia, volta a disarticolare una pericolosa organizzazione criminale dedita alle estorsioni, perpetrate a seguito del furto di veicoli secondo il cosiddetto sistema del 'cavallo di ritorno' , nonché alla commissione di rapine, furti e ricettazioni di veicoli.
Impiegati circa 200 poliziotti nell'esecuzione di numerose ordinanze di custodia cautelare. Le indagini hanno avuto inizio nel mese di settembre 2015 e gli agenti della squadra mobile sezione criminalità organizzata hanno individuato la ramificata organizzazione dell'associazione, ricostruendone la fisionomia e i ruoli dei componenti. Secondo gli investigatori l'organizzazione congegnata dai promotori prevedeva, infatti, una rigida suddivisione in ruoli, in modo che ad ogni partecipante spettassero precise competenze nella 'filiera criminale'.
Vi erano soggetti deputati alla commissione dei furti dei veicoli, suddivisi in batterie ed operanti sull'intero territorio cittadino, sodali che fornivano luoghi sicuri dove custodire i mezzi sottratti fintanto che si concludesse la 'trattativa' con le vittime e, infine, intermediari che avevano il compito di contattare queste ultime al fine di prospettare la possibilità di recuperare il maltolto. Nel corso dell'attivita' investigativa conclusa con provvedimenti restrittivi, è stato possibile rilevare come l'organizzazione, capace di produrre ingentissimi guadagni, avesse suscitato l'interesse delle famiglie mafiose cittadine alla partecipazione agli utili della consorteria criminale. A tal proposito, è stato accertato come i sodali fossero in grado, nel corso di un mese, di portare a termine all´incirca 100 sottrazioni di veicoli con un guadagno approssimativo di 200mila euro.
Questi i nomi degli arrestati dell'operazione della squadra mobile di Palermo contro una banda di ladri che rubava veicoli e chiedeva il pizzo per restituirli ai proprietari. In carcere sono finiti Leonardo Algeri, 37 anni Lillo Fanara, 23 anni Massimiliano Castelluccio, 48 anni Salvatore Casamento, 32 anni Antonino Noto, 34 anni Francesco Quattrocchi, 20 anni Emanuele Casamento, 24 anni. Ai domiciliari sono andati: Marcello Sirchia, 41 anni, Roberto Presti, 21 anni, Pasquale Ferrara, 30 anni, Pietro Di Mariano, 45 anni, Gaetano Castelluccio, 37 anni, Giuseppe Di Maria, 76 anni, Gioacchino Lo Buono, 27 anni, Marcello Falcone, 43 anni, Sebastiano Andrea Marchese, 53 anni, Vincenzo Lo Verso, 47 anni, Luca Cirò, 39 anni, Antonino Presti, 51 anni, residente a Misilmeri, Salvatore Adimino, 28 anni, Salvatore Carollo, 26 anni, Giuseppe Di Maria, 42 anni, Marcello Falcone, 43 anni, Ciro Li Castri, 61 anni, residente a Misilmeri, Vincenzo Marchese, 28 anni, Anna Rita Marino, 38 anni.