Dal 18 dicembre al 31 gennaio
Modica, al Convento del Carmine mostra di artisti del Novecento
Nove artisti rappresentativi dell’arte pittorica del secondo novecento in mostra da domenica 18 dicembre a martedì 31 gennaio 2017 negli spazi espositivi del convento del Carmine di Modica, in Piazza Matteotti.
La mostra di pittura sarà presentata e inaugurata con il saluto del Sindaco, Ignazio Abbate, con gli interventi del sovrintendente, Tonino Cannata e del consulente delle mostre d’arte della Fondazione, prof. Paolo Nifosì, sabato 17 dicembre alle ore 18,30 nella sede dello spazio espositivo e aperta al pubblico, domenica 18 dicembre alle ore 10.
In esposizione le opere di: Davide Benati, Attilio Forgioli, Alberto Gianquinto, Piero Guccione, Frances Lansing, Titina Maselli, Franco Sarnari, Ruggero Savinio e Claudio Verna.
L’evento è curato da Paolo Nifosì e Tonino Cannata per conto della Fondazione Teatro Garibaldi, (Catalogo Salarchi Immagini, con testi di Paolo Nifosì e Giuseppe Frazzetto).
Gli artisti vantano una formazione avvenuta tra gli anni Quaranta e gli anni Sessanta del Novecento, vicini per sensibilità, per quanto diversi nel perseguire e rendere sulla tela quell’insieme di fattori che spaziano dalla pittura alla visione del mondo.
Artisti solitari che hanno vissuto o che continuano a vivere in regioni lontane l’uno dall’altro, ma consapevoli di percorrere la stessa strada, lo stesso sentiero. Tutti o quasi hanno partecipato a importanti mostre nazionali e internazionali a partire dalla Biennale di Venezia, ma, in certo qual modo hanno vissuto esperienze appartate, tutti o quasi hanno avuto a che fare con la Sicilia, per quanto la loro esperienza sia stata sempre inserita in un contesto ben più ampio.
Le opere esposte sono tutte di collezionisti siciliani ed in particolare iblei: il significato della mostra vuole essere anche questo, mettere in luce, cioè, il gusto e la sensibilità di una parte del collezionismo isolano: una buona cartina al tornasole di questi decenni, rivelando un gusto che rientra nel perimetro della pittura. Hanno vite e formazioni diverse. Benati è di Reggio Emilia e si è formato a Milano; Forgioli è nato a Salò e anch’egli si forma a Milano, dove vive, con lunghi soggiorni in Valsesia; Gianquinto è veneziano, con radici paterne in Sicilia e una residenza tra Iesolo e Asolo; Guccione è di Scicli, la sua formazione tra Comiso e Catania, una lunga permanenza a Roma e il suo ritorno in Sicilia nel 1979; Lansing, newyorchese di nascita e di formazione, approda nel 1972 in Toscana, dove opera; Maselli, romana di nascita, molisana di famiglia e di formazione, ha un’esperienza newyorchese, un passaggio austriaco, il ritorno a Roma, la sua presenza costante tra Roma e Parigi; Sarnari, romano di nascita e di formazione, dal 1972 vive a Scicli; Savinio, torinese di nascita, romano per formazione, vivrà tra Parigi e Milano fino agli anni Ottanta, per un suo definitivo ritorno a Roma; Verna originario di Guardiagrele in provincia di Chieti, si forma tra l’Umbria e Firenze, si stabilirà quindi definitivamente a Roma con uno studio a Ropicciano, vicino Spoleto.
Opere e artisti diversi nella loro poetica, ma assimilabili nel loro intendere il loro lavoro. Unificante il mezzo, la pittura “la bella scontrosa”, lo stile, che coincide col colore. Le iconografie vanno da una resa “realistica” all’astrazione, temi di un costante dibattito per tutto il Novecento: astrazione e figurazione che a conclusione del secolo (oggi siamo già nel duemila oramai) non sono antagoniste ma dialoganti e complementari.
Orari di apertura dal lunedì al giovedì ore 10,00/20,00 e dal venerdì alla domenica ore 10,00/21,00.