sulle amministrative del 2013
Siracusa, in tre chiedono le dimissioni di Santino Armaro
Un fascicolo a carico di ignoti è stato aperto dal procuratore di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, in seguito all'esposto presentato dall'architetto Giuseppe Patti, candidato alle amministrative del 2013 come al primo posto nella lista civica "Rinnoviamo Siracusa Adesso" che sosteneva il candidato sindaco garozzo. Patti ottenne 82 preferenze e non fu eletto. Alla Procura ha spiegato che la sottoscrizione della lista, a sostegno di Giancarlo Garozzo, poi eletto, sarebbe stata stilata con firme non originali. Falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici i reati ipotizzati dalla Procura. Stamane gli agenti della polizia giudiziaria di Siracusa hanno sequestrato la documentazione della lista "Rinnoviamo Siracusa Adesso" nei locali dell'ufficio elettorale del comune di Siracusa.
Intanto questa mattina è stata protocollata la richiesta di dimissioni del presidente del Consiglio comunale Santino Armaro, da parte dei consiglieri Cetty Vinci, Salvo Sorbello e Simona Princiotta.
“La notizia del caso “Firmopoli”, emersa in seguito alla denuncia presentata da un candidato della lista “Rinnoviamo Siracusa Adesso!”, Giuseppe Patti, sulla presunta falsificazione delle firme dei sottoscrittori per la presentazione della lista stessa alle elezioni comunali del giugno 2013 – spiegano i tre - fa insorgere un concreto sospetto di irregolarità dell’elezione, sospetto che danneggia irreparabilmente l’immagine dell’istituzione”.
Considerato che la stessa lista ha contribuito alla elezione del primo cittadino Giancarlo Garozzo e che, avendo superato lo sbarramento del 5%, ha determinato l’elezione in Consiglio comunale anche dell’attuale presidente dell’assemblea “l’attività del presidente Armaro – proseguono – risulterebbe delegittimata qualora fosse accertato che la lista non avrebbe nemmeno dovuto concorrere alle elezioni amministrative del 2013”.
Sullo stesso presidente Armaro il Consiglio comunale si è recentemente pronunciato con una mozione di censura che ne ha già delegittimato l’operato in termini di parzialità e rispetto dell’istituzione stessa che rappresenta, Cetty Vinci, Salvo Sorbello e Simona Princiotta, chiedono “che il presidente del Consiglio comunale si dimetta fino alla conclusione delle attività di indagine”.