4 indagati
Dopo Palermo, scoppia anche a Bologna un caso M5s-firme false
Dopo Palermo, scoppia anche a Bologna un caso M5S-firme false. La procura indaga quattro persone nell'ambito dell'inchiesta su presunte irregolarita' nelle modalita' di raccolta delle firme per le liste circoscrizionali del Movimento 5 Stelle dei candidati alle elezioni regionali in Emilia Romagna del 2014. Il reato ipotizzato si riferisce all'articolo 90 del Dpr 570/1960, ovvero il testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle amministrazioni comunali. Iscritti sul registro degli indagati sono un esponente locale del Movimento 5 Stelle, un attivista e due addetti alla raccolta delle firme. L'inchiesta era nata da un esposto presentato da due ex militanti grillini del paese montano di Monzuno.
Nei confronti dei quattro indagati, tra cui risulterebbe anche il consigliere M5S Marco Piazza, vicepresidente del Consiglio comunale di Bologna, la Procura ipotizza irregolarità nella raccolta e nella certificazione delle firme (al momento non sono contestate firme false) per la presentazione dei candidati alle elezioni regionali del novembre 2014. Sarebbe contestato di aver autenticato firme non apposte in loro presenza oppure in un luogo diverso rispetto al requisito della territorialità o in mancanza della qualità di pubblico ufficiale.