a Salerno
Migranti lasciati senza acqua e cibo: 13 arresti per trattamenti inumani
Migranti lasciati per 3 giorni senza acqua, cibo e medicinali nonostante alcuni di essi fossero affetti da scabbia o febbre alta, così come diagnosticato e refertato
dall'ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli. E' uno dei particolari emersi dalle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Salerno culminata oggi nell'esecuzione, da parte della Squadra Mobile salernitana, di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip nei confronti di 13 cittadini somali, 10 dei quali destinatari della
custodia in carcere e 3 agli arresti domiciliari.
Nei loro confronti sono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata all'immigrazione clandestina, anche mediante l'impiego di trattamenti inumani e pericolosi per l'incolumità dei migranti.
Le indagini sono state avviate all'indomani dell'approdo nel porto di Salerno, nella primavera del 2015, della nave "Chimera" della Marina mercantile, con a bordo 545 migranti di nazionalità somala.
Successivamente alle operazioni di sbarco, le persone soccorse nel Mar Mediterraneo da parte della nave Chimera sono state ospitate in alcuni centri di accoglienza, anche in provincia di Salerno.
Approfittando di questa circostanza, gli investigatori della sezione criminalità straniera della Squadra Mobile di Salerno hanno visitato le strutture, assumendo informazioni da parte di alcuni migranti che riferivano fatti di vessazioni e trattamenti disumani subiti nel corso del tragitto dalle coste libiche verso l'Italia.
Gli investigatori hanno fatto luce su un sodalizio criminale dedito a commettere delitti in materia di immigrazione clandestina di cittadini somali giunti in Italia, destinati a essere trasferiti in altri paesi dell'Unione Europea, nonché al favoreggiamento della loro permanenza nel territorio italiano e al successivo trasporto verso gli altri Stati europei.
Al vertice del sodalizio, ramificato in più parti del territorio nazionale, è stato individuato un cittadino tedesco di origine somala, attualmente dimorante in Germania, per il quale è stato richiesto ed ottenuto dall'Autorità giudiziaria tedesca l'esecuzione di un mandato di arresto europeo.