La denuncia del M5s
L'immobilismo del Comune di Noto sui veleni di "Bommiscuro"
Gli attivisti del Meetup di Avola, Noto, Pachino e Rosolini hanno fatto una ricognizione che ha interessato la discarica Bommiscuro e tutta l’area circostante. La presa visione dello stato attuale, più volte sollecitato da molti cittadini, associazioni e soprattutto da numerosi agricoltori preoccupati dall’immobilismo delle istituzioni preposte. “Situazione allarmante – attacca Roberto Anzalone, attivista del Movimento 5 stelle – potrebbe esserci un rischio per la salute dei cittadini ma anche un impatto sull’agricoltura e sull’ambiente”.
Nella discarica di Bommiscuro, per oltre dieci anni potrebbero esser stati sversati e illecitamente interrati rifiuti speciali altamente tossici e nocivi per la salute pubblica senza alcun controllo. Oggi, in questo sito, rinominato >, sotto sequestro, potrebbe esistere ancora il serio pericolo di percolato che si infiltra e avvelena la falda acquifera e le coltivazioni circostanti.
“Partiamo dal fatto che l’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, lo scorso aprile, ha chiesto al Comune di Noto di attivare le procedure di esproprio dell’area, continua Roberto Anzalone, e sappiamo che ad oggi il Comune di Noto ha trasmesso il progetto per la messa in sicurezza della discarica di Bommiscuro senza aver ancora ricevuto riscontro”.
La visita all'impianto – dicono gli attivisti pentastellati che hanno preso parte alla visita – ci ha confermato ciò che i cittadini ci hanno segnalato: nessun segnale che ne indichi potenzialmente un pericolo o che ne descriva la natura, sito in totale stato di abbandono, assenza del cartello che indichi lo stato di sequestro; cancello inesistente di fronte alla proprietà ma con l'accesso tramite l'uliveto a fianco , punti di sicurezza del sito assenti nonché varie tipologie di rifiuti abbandonati, tra cui una cisterna rimorchio per liquidi infiammabili.
Come attivisti dei Meetup dei Comuni interessati chiederemo al Sindaco di Noto un incontro per sollecitare una risposta alla Regione riguardo il finanziamento del Progetto per la messa in sicurezza della discarica a tutela della collettività e dell’ambiente”, conclude Roberto Anzalone.