un 39enne tunisino
Pozzallo, incastrato da un selfie: tradito dal clic di uno dei 32 passeggeri
La polizia di Ragusa ha arrestato un tunisino di 39 anni perché accusato di essere lui lo scafista di un barcone in legno che trasportava 32 persone (27 uomini, 3 donne e 2 bambini). L’uomo è stato tradito dal selfie di un altro migrante che lo ha immortalato mentre reggeva il timone. L’imbarcazione era stata segnalata da una unità della Guardia di Finanza a sud di Lampedusa e i migranti sono stati trasbordati sulla motovedetta. Sette profughi però (4 donne, 1 uomo e 2 bambini) sono stati prima sbarcati a Lampedusa perché necessitavano di cure mediche. Poi la motovedetta ha fatto rotta verso Pozzallo. La Squadra Mobile ha così avviato le indagini per cercare di identificare lo scafista. E il tunisino è stato inchiodato dal selfie scattato da un giovane migrante da dove si vedeva proprio lo scafista al timone. L’uomo è stato condotto in carcere.
Tra i migranti è stato scoperto anche un 32enne sempre tunisino che era già stato in Italia, che aveva subito diverse condanne per fatti inerenti gli stupefacenti. L’ultimo volta era stato in Italia nel 2007 condannato, e in attesa del giudizio definitivo, era fuggito dall’Italia. Ieri è rientrato clandestinamente ma è stato identificato grazie alle impronte digitali. Ora dovrà scontare una pena di sette mesi.
Nel 2016 sono 167 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.
Nel 2016 all’Hot Spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso 16.570 migranti in occasione di 45 sbarchi.