domani alle 11
Cancro, anche a Palermo incontri con la ricerca dell'Airc
Ogni giorno in Italia ci sono mille nuovi casi di cancro: un problema che coinvolge centinaia di migliaia di famiglie che affrontano la malattia. Oggi sappiamo curare buona parte di quei mille tumori, grazie ai risultati della migliore ricerca oncologica.
Domani, alle 11 nell'aula magna del Palazzo Chiaramonte-Steri di Palermo, i protagonisti del mondo della ricerca sul cancro incontreranno gli studenti delle discipline scientifiche, portando loro i più recenti progressi dell'oncologia e le storie di chi, della ricerca, ha fatto una professione. L'iniziativa rientra tra gli incontri nelle Università promossi dall'Associazione italiana per la ricerca sul cancro, in occasione dei Giorni della Ricerca.
Storie professionali, di vita, di speranza e di passione, raccontate agli studenti dagli stessi protagonisti: ricercatori affermati che parleranno del cancro e delle ultime scoperte. Nato nel 2011, il progetto 'Incontri nelle Università' è stato condiviso dalle più importanti università italiane, raggiungendo migliaia di studenti. Quest'anno gli Incontri si svolgono tutti il 3 novembre negli atenei di Milano, Palermo, Salerno e Verona.
A Palermo intervengono i ricercatori Pier Paolo Di Fiore dell'Ifom e dell'Università degli Studi di Milano e Federica De Leo della Fondazione Centro San Raffaele di Milano, insieme a Eleonora Guzzi, testimonial della ricerca. Aprono i lavori Giorgio Stassi dell'Università degli Studi di Palermo e Ruggero De Maria dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, mentre le conclusioni della mattinata sono affidate al Rettore Fabrizio Micari. La conferenza vede la partecipazione straordinaria di Giovanni "I progressi degli ultimi anni hanno delineato la strategia per la lotta ai tumori - sottolinea Pier Paolo Di Fiore - È una strategia basata su due armi: diagnosi precoce e miglioramento della terapia. I farmaci molecolari, dei quali tanto abbiamo parlato negli scorsi anni, sono ormai una realtà consolidata nella pratica clinica. Non sono ancora disponibili però per tutti i tipi di tumori e spesso, anche all'interno dello stesso tipo di tumore, non sono efficaci per tutti i pazienti: è questa l'area dalla quale ci aspettiamo i più grandi progressi nei prossimi anni. Parimenti, ci aspettiamo grandi sviluppi nell'area della medicina personalizzata". Fare qualcosa con passione, per il proprio Paese, per aiutare la comunità scientifica a rendere il cancro più curabile è, secondo Federica De Leo, un sogno: grazie a una borsa iCare - cofinanziata da Airc e dall'Ue - la ricercatrice ha avuto l'opportunità di realizzarlo. Dopo quattro anni in Belgio, dove ha conseguito un dottorato di ricerca in chimica computazionale, si è trasferita all'Ospedale San Raffaele di Milano per occuparsi dell'identificazione di nuovi farmaci antitumorali. La presenza al tavolo dei relatori di Eleonora Guzzi è la più concreta testimonianza dell'importanza della ricerca per la cura. Oggi, a 26 anni, Eleonora racconta la sua storia di ragazzina curata per un tumore, con coraggio ed entusiasmo. Perché, dice: "Sono davvero grata di avere beneficiato dei risultati di anni e anni di studio di migliaia di ricercatori che hanno avuto ben chiaro l'obiettivo di portare in tempi rapidi risultati ai pazienti". Ricercatori, volontari, testimonial e donatori: ci sono migliaia di persone che insieme, ogni giorno, sostengono la ricerca. Il presidente del Comitato Airc Sicilia Riccardo Vigneri ricorda agli studenti del pubblico proprio questo: l'importanza di impegnarsi in prima persona a fianco dell'Associazione, in particolare con il volontariato perché, soltanto uniti, potremo rendere il cancro sempre più curabile.