L'intervista al deputato nazionale che ha mollato Ncd
Pagano, un siciliano di San Cataldo leghista ma nel nome del Popolo
Cinquantasette anni, militante in Azione Cattolica fin dal 1976, deputato per la prima volta nel 1996 nelle fila di Forza Italia, entra in politica “ per realizzare un programma che avesse al centro il rispetto per la famiglia naturale, la sacralità della vita, l’educazione cattolica”. Alessandro Pagano, siciliano di San Cataldo, pochi giorni fa, ha clamorosamente ufficializzato il suo abbandono dal Ncd, al quale era passato, dopo la rottura con Forza Italia con “logica di responsabilità”, e ha aderito a un nuovo progetto politico, la Lega dei Popoli, appendice nel meridione della Lega Nord di Salvini. Una scelta maturata in alcuni mesi, dopo la delusione su una mancata forte presa di posizione dopo il Family Day del partito guidato da Alfano, colpevole, secondo Pagano di aver portato avanti battaglie di facciata, e tradendo il “popolo delle famiglie” l’11 maggio, data dell’approvazione della legge sulle Unioni Civili. Dopo aver votato contro la stessa legge e contro la fiducia a Renzi, Pagano si sospende dal partito, forte di un consenso popolare che sente vicino. Sbocco quasi naturale il programma politico di Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti con i punti cardine che prevedono la continua battaglia contro il nuovo assetto istituzionale del governo Renzi, il federalismo, il controllo del flusso migratorio, e una politica antieuropea.
Onorevole, in Sicilia spesso Lega è sinonimo di politiche anti meridione e di atteggiamenti razziali nei confronti dei Siciliani, come spiegherà ai suoi elettori il suo avvicinamento a un movimento che, anche se in passato, ha avuto certi principi ideologici?
“Trenta anni fa il movimento nacque come ripugnanza nei confronti di clientelismo e statalismo, adesso si è evoluto in una nuova linea e nuove tematiche che hanno realtà nelle regioni attualmente governate dalla Lega, in cui migliore è la qualità della vita e in una maturazione del progetto che si può ben esplicare anche al Sud. Siamo convinti sulla validità di un programma che non sia alla ricerca di voti secondo una logica elettoralistica, ma che abbia come punto di riferimento il popolo. Un numero sempre più elevato di persone in condizioni di povertà, una sempre più alta percentuale di italiani che per problemi economici si spostano all’estero e più di 3 miliardi di euro spesi per l’emergenza immigrati: è stato tradito il popolo italiano e quello della solidarietà”.
Qual è il suo giudizio sul governatore Crocetta e sul governo regionale?
“Crocetta è in assoluta coerenza con il progetto Renzi e il suo è di fatto un governo commissariato dallo Stato che ha imposto alcune figure di riferimento, come ad esempio l’assessore Baccei, un governo sostenuto dal mio ex partito, l’Ncd che ha tradito la fiducia dei suoi elettori”
Nei giorni scorsi ha dichiarato che Renzi ha trasformato Pozzallo e Augusta in una giungla di clandestini...
“Migliaia di migranti continuano ad arrivare nei nostri porti alimentando la criminalità organizzata che sta a monte della fuga dai propri paesi. Vengono pagate cifre enormi per l’organizzazione di questi viaggi che vengono reimpiegate nell’acquisto di armi; inoltre la stragrande maggioranza di coloro che arrivano nei nostril paesi diventa clandestino, mentre quelli rimpatriati o espulsi si contano sulle dita di una mano. Un serbatoio di benzina, una bomba ad orologeria nei nostri territori”.