Decapitata la cosca alleata ai Corleonesi
Blitz antimafia a Catania, 17 arresti tra boss e gregari del clan Mazzei
Blitz antimafia della Polizia di Stato di Catania che ha arrestato 17 persone accusate di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, furto, ricettazione ed altri reati, con l'aggravante del metodo mafioso. La misura cautelare, eseguita dalla Squadra mobile, colpisce la cosca Mazzei-Carcagnusi, legata ai corleonesi. Decapitati i vertici della cosca: in manette il reggente Sebastiano Mazzei, "Nucciu 'u carcagnusu", figlio del boss detenuto Santo Mattei. Cade, dunque, pure lo storico "gruppo del Traforo" che per anni ha imperversato in via Belfiore, strada che taglia in due il quartiere di San Cristoforo a Catania. L'operazione ha azzerato la cosca Mazzei, alleata numero uno dell'ala stragista di Cosa nostra e di Leoluca Bagarella, coinvolgendo a vario titolo diciassette persone. Tra queste Carmelo Occhione e Maurizo Motta fedelissimi di Nuccio Mazzei, il figlio del boss finito in manette il 10 aprile del 2015. Dalle indagini sull'arresto e dal sequestro di due potentissime mitragliette è scaturita l'operazione che gli investigatori della polizia hanno chiamato "Target". In carcere pure Carmelo Giusti, Melo Bafacchia, uomo fidato dei Mazzei, e Gioacchina Fiducia alla quale è stata contestata l'appartenenza mafiosa per avere ceduto la propria carta d'identita' alla moglie del capomafia durante un periodo di latitanza. Le indagini hanno consentito di rilevare la piena operatività della cosca ed in particolare della squadra del Traforo che al pari di quella di Lineri, frazione di Misterbianco, era attiva nelle estorsioni e nei reati contro il patrimonio. Durante l'indagine la polizia ha scoperto gli autori di due furti, uno dei quali commesso con la classica spaccata a Siracusa e ad Augusta. In particolare, il colpo commesso il 26 marzo 2015 ai danni di una rivendita di occhiali ubicata di Augusta, dalla quale sono stati portati via 4.812 paia di occhiali, in parte recuperati dagli investigatori; e quello del successivo 19 maggio a un negozio di abbigliamento nel centro di Siracusa, con la modalità dell'"auto ariete", nel corso del quale sono stati rubati numerosissimi capi di abbigliamento. Ricostruita pure una estorsione con l'imposizione di un pizzo mensile, che si aggiungeva alla richiesta di estinzione del debito, in cambio della "protezione". Inoltre, nell'ambito della stessa attività d'indagine, era stato tratto in arresto Rosario Seminara per detenzione illegale di armi clandestine da guerra; in casa aveva una pistola tipo Zastava M57 calibro 7,62 mm, con matricola abrasa, munita di caricatore contenente 9 cartucce calibro 7,62x25; 26 cartucce sfuse calibro 7,62x25; una pistola mitragliatrice con matricola abrasa con caricatore contenente 4 cartucce; un caricatore di forma curva privo di cartucce. Uno dei destinatari della misura cautelare è ricercato.
I NOMI DEL BLITZ: Giuseppe Barbagallo, di 40 anni; Domenico Coglitore, di 26; Carmelo Giusti, di 61; Gioacchina Fiducia, di 37; Salvatore Guglielmo, di 42; Maurizio Giovanni Motta, di 47, che era già ai domiciliari per altra causa; Giuseppe Cardì', di 38, anch'egli già ai domiciliari per altra causa; Rosario Seminara, di 42, anch'egli già ai domiciliari. In carcere i provvedimenti restrittivi sono stati notificati a Sebastiano Mazzei, di 44 anni, Giuseppe D'Agostino, di 42, Carmelo Grasso, di 43, Carmelo Occhione, di 52. Ai domiciliari sono finiti Vito Danilo Caputo, di 27 anni, Francesco Spampinato, di 29, Cesare Massimo Urzì, di 43. Per Giulio Alfio Virgillito, di 24 anni, è stato disposto l'obbligo di firma due volte al giorno. Gli arrestati sono stati rinchiusi nel carcere di Catania Bicocca e Piazza Lanza.