L'operaio di Siracusa morto in un incidente sul lavoro a Malta
Espiantati gli organi di Martino: un anno fa rischiò la vita per un cane
Il 17 ottobre del 2015 aveva rischiato di morire a Swieqi, a Malta, per il suo altruismo, per la sua generosità. Martino Orvieto, come un equilibrista, era passato da un balcone ad un altro, al secondo piano, per salvare Lea, una cagnolina rimasta incastrata tra le inferriate di un balcone. Mariagrazia Santoro, la proprietaria del cane, gli disse: non finirò mai di ringraziarti per il coraggio che hai avuto nel salvare la mia Lea. Oggi quella donna, a un anno esatto da quell'episodio, appresa la notizia della morte dell'operaio siracusano, lo piange. Ma non è la sola. Non hanno più lacrime la mamma, il papà, i fratelli, ma anche gli amici del quartiere siracusano di via Algeri. Un anno e mezzo fa Martino aveva lasciato la sua città per un tozzo di pane. Oggi accanto ai familiari ci sono anche i compagni ed amici siracusani che hanno vissuto e che vivono nell'Isola dei Cavalieri. E' ancora scosso Sebastiano Campanella, testimone della tragedia che si è consumata il 17 ottobre, quando Martino è volato da una impalcatura mentre tinteggiava una parete del negozio "Eurosport" di Birkirkara.
Questa mattina i medici dell'ospedale Mater Dei hanno eseguito l'espianto degli organi di Martino Orvieto. Sono stati prelevati cuore, cornee e reni. Il papà Antonino Orvieto e la mamma ventiquattr'ore prima di dare il loro assenso alla donazione avevano detto: " Martino era una persona riservata, educata, ma soprattutto un grande lavoratore che rispettava famiglia e ed era ben voluto da tutti. La nostra scelta è stata fatta con tutto il cuore perchè grazie a nostro figlio si possono salvare altre persone. Un mese fa, il 19 settembre - racconta il padre - per festeggiare il suo ventinovesimo compleanno era tornato a Siracusa. Gli avevo detto di rimanere, ma lui era stato deciso: papà, non posso restare senza lavoro".
Dopo l'espianto, la salma di Martino è rimasta nella camera mortuaria del Mater Dei in attesa che il magistrato conceda il nulla osta per restituirla alla famiglia. La giustizia maltese ha aperto un'inchiesta per accertare se ci sono responsabilità da parte della ditta per la quale lavorava l'operaio di Siracusa.
Probabile che il trasferimento della salma possa avvenire la prossima settimana, grazie pure all'interessamento del consolato italiano a Malta che in questa tragedia è stato vicino alla famiglia Orvieto.