Il teatro e la città
Gli spettacoli classici a Siracusa, Tebe è storia contemporanea: "La Fenicie"? Un rebus, manca dalla scena da quasi mezzo secolo
“Un ciclo ambizioso quello che la Fondazione Inda ha in programma per la prossima cinquantatreesima stagione, sia per la durata, più ampia rispetto agli anni passati, che per la scelta delle opere.” Queste le parole del Commissario Straordinario Pier Francesco Spinelli in occasione dell’incontro “Il Teatro e la città” promosso dalla Fondazione in collaborazione con l’associazione “Amici dell’Inda” e la Società Siracusana di Storia Patria e avvenuto oggi a Palazzo Greco, il primo di una serie in programma per celebrare i 2.750 anni dalla fondazione di Siracusa.
Il dibattito, introdotto dal presidente dell’ Associazione “Amici dell’Inda” Giuseppe Piccione, ha presentato al numeroso pubblico le due tragedie in programma e i registi, Marco Baliani, che curerà “I Sette contro Tebe” di Eschilo, e Valerio Binasco, a cui è stata affidata “Le Fenicie”, dramma poco noto di Euripide e assente dal 1968 dalla scena siracusana.
Tragedie difficili e di difficile attribuzione, secondo Sebastiano Amato, presidente della Società Siracusana di Storia Patria, moderatore della discussione, e che vedranno come protagonista la città, Tebe, secondo Baliani simile alle contemporanee, dominata dalla paura, dal panico per le aggressioni e la violenza, in cui il contrasto tra mondi contrapposti degenererà nella guerra civile.
Attento ai conflitti interiori dei personaggi Valerio Binasco, che nelle Fenicie, immaginate come coro di donne profughe, intrappolate in una città sotto assedio, pone in evidenza la volontà dei personaggi di lottare contro il proprio destino tragico.
La stagione vedrà il debutto de “I sette contro Tebe “ il prossimo 6 maggio e si concluderà l’8 Luglio; oltre alle due tragedie quest’anno ritornerà la commedia con “Le Rane” di Aristofane, curata da Giorgio Barberi Squarotti.