Il caso del Salone municipale
Augusta, l'opposizione è compatta: "Questo governo ora delegittima pure le Commissioni"
E' scontro aperto tra l'opposizione e l'amministrazione comunale di Augusta a guida grillina, sul regolamento che riguarda la fruizione del salone comunale, "Rocco Chinnici". Secondo gli oppositori al governo guidato da Cettina Di Pietro, sarebbe stata delegittimata la commissione consiliare che si era espressa nel merito. Parere che non è stato tenuto in considerazione dalla maggioranza. Così oggi pomeriggio, con un documento che porta le firme dei consiglieri, Giancarlo Triberio, Alfredo Beneventano del Bosco, Francesco Lisitano, Marco Niciforo, Enzo Canigiula, Salvatore Errante, Giuseppe Di Mare, Angelo Pasqua, Salvatore Aviello Irene Sauro Biagio tribulato e Alessandro Tripoli, viene stigmatizzato il comportamento dell'amministrazione.
"Un altro tassello della riorganizzazione del Comune" dicono loro, l'ennesimo tentativo di delegittimare e privare del proprio specifico ruolo un altro Organo Istituzionale, affermiamo noi,senza timore di essere smentiti. Finora la loro attenzione negativa si era concentrata sul Consiglio Comunale - è scritto nel documento dei 12 consiglieri - adesso questa maggioranza, con il proprio modo di agire scorretto e scortese, mortifica e rende vano anche il lavoro delle Commissioni Consiliari. La modifica del Regolamento sull'utilizzo del salone comunale, approvato in Aula durante l’ultimo Consiglio, tradisce di fatto le promesse elettorali quando si proclamava a gran voce che il Comune, nel senso più ampio de termine, sarebbe diventato la casa di tutti. L'innalzamento ingiustificato delle tariffe per l'utilizzo allontana i cittadini dalla fruizione del Salone e lo lascia dunque a disposizione di pochi. L’emendamento proposto dalla consigliera Russo, votato all’unanimità in Commissione, prevedeva tariffe ragionate e decise in maniera congrua sulla scorta delle tabelle fornite dagli stessi responsabili e pertanto comprensive dei costi di gestione ordinaria e straordinaria, prevedendo ovviamente anche la copertura del costo del personale, pur in regime di straordinario. Quanto approvato in Consiglio invece, che innalza immotivatamente fino a 250 euro la tariffa per usufruire del Salone, piuttosto che eliminare le disuguaglianze fra cittadini di fatto le acuisce, rendendo elitario un servizio che al contrario il Comune avrebbe dovuto rendere quanto più vicino possibile ai cittadini. Solidarietà alla collega consigliera Russo dunque che ha visto svanire nel nulla il lavoro svolto in sede di Commissione. La sua assenza in Aula è davvero eloquente, ne comprendiamo la difficoltà e l’imbarazzo. La nostra collaborazione non mancherà mai quando si tratta di lavorare in armonia a proposte giuste e utili per i cittadini, così come dimostrato con il voto unanime ai suoi emendamenti, equi e condivisibili; probabilmente si aspettava lo stesso sostegno da parte del suo gruppo che invece ha di fatto stravolto il suo lavoro".