L'opposizione incalza il sindaco
"Siracusa ha il Consiglio più inquisito d'Italia", Milazzo: si torni alle urne
Il consigliere comunale di Siracusa per “Sistema Politico”, Massimo Milazzo, invita i suoi colleghi a dimettersi e tornare alle urne.
"Fa male alla città e a tutti noi siracusani leggere sulla stampa di stamani che quello di Siracusa è “il municipio più indagato di Italia”.
Sotto il profilo umano auguro a Giovani Cafeo e ad Alfredo Foti di potere dimostrare presto la loro innocenza; sotto il profilo politico devo però tornare a rilevare che la stagione amministrativa del sindaco Giancarlo Garozzo e dei suoi alleati ha creato un evidente problema di moralità e un problema di fiducia dei cittadini verso l’istituzione comunale. Il grande problema politico causato da Garozzo e dal suo gruppo dirigente è quello di avere creato un baratro tra la città vera ed il Palazzo, tra i cittadini elettori e i loro amministratori. In un momento di grave stagnazione della vita economica e sociale di Siracusa, la stagione politica di Garozzo ha dato luogo ad un’inaccettabile miscela di stasi dell’azione amministrativa, di riciclaggio di vari personaggi provenienti da ambienti del centro destra, di scandali e di inchieste giudiziarie a raffica. Nel consiglio comunale del 21 ottobre 2015, all’indomani della notizia dell’inchiesta giudiziaria contro un assessore e alcuni dirigenti del comune e dell’inchiesta giudiziaria a carico dell’allora presidente del consiglio comunale, invitai tutti alle dimissioni per salvaguardare la fiducia dei siracusani nella politica e avvertii che perseverare nell’attuale consiliatura con sindacatura Garozzo sarebbe stato un errore gravissimo perché avrebbe soltanto procrastinato l’agonia di Siracusa aumentando il solco di incomprensione tra tra elettori ed eletti. Oggi, non solo constato che il mio avvertimento era fondato, ma devo necessariamente riproporre l’invito al consiglio comunale di sfiduciare il sindaco Garozzo e di dimettersi. Poi gli elettori siracusani decideranno, come è giusto che sia, chi debba tornare o meno a Palazzo Vermexio, conferendo una nuova legittimazione".